REDAZIONE PRATO

Estra e Alia Multiutility. In scena l’ultimo scontro. Spaccatura nel Cda tra Macrì e Ciolini

Passa il provvedimento per la cassa coordinata tra capofila e partecipata. Chiesto un finanziamento da un miliardo per debiti e investimenti.

Passa il provvedimento per la cassa coordinata tra capofila e partecipata. Chiesto un finanziamento da un miliardo per debiti e investimenti.

Passa il provvedimento per la cassa coordinata tra capofila e partecipata. Chiesto un finanziamento da un miliardo per debiti e investimenti.

Tre a due e la palla se la porta via Alia Multiutility. Non si rimette al centro perché la riunione del Consiglio di amministrazione di Estra, storica società pratese divenuta holding del Centro e Sud Italia, è finita nella bufera: cda spaccato, con posizioni nettamente diverse al vertice. A testimonianza che le vedute non viaggiano all’unisono. Una conferma perché il copione suona lo stesso spartito tra Estra e la capogruppo Alia Multiutility (detiene il 40 per cento della società di gas e luce di via Panziera) ormai da tempo. Divisioni sulle strategie, sul piano industriale, sul rapporto tra AM e le partecipate (oltre a Estra ci sono Publiacqua e Alia servizi ambientali). Estra non vuol essere una business unit di Alia Multiutility, ma un valore aggiunto. E per esserlo deve godere, seppur da partecipata, di quella autonomia che può dare ancora gambe al potenziale sviluppo della holding made in Prato. Francesco Macrì, presidente esecutivo di Estra lo ha ribadito varie volte e con determinazione anche durante la seduta della Commissione Controllo del consiglio comunale guidata da Gianni Cenni. I rapporti con il management di AM non sono idilliaci, per usare un eufemismo. Tra lui e Alberto Irace, ad della Multiutility non c’è feeling, zero meno di zero. Testimonianza di questo scenario le dimissioni dello stesso Irace da direttore generale di Estra e di Demetrio Mauro, fedelissimo di Irace, da ad di Estra Energie (una delle società di Estra).

E torniamo al 3 a 2 di ieri quando è andata in scena la riunione del Cda di Estra. Con tre voti contro due è passata la decisione di varare la tesoreria coordinata tra Estra e Alia Multiutility. A favore del provvedimento Nicola Ciolini, amministratore delegato di Estra, Daria Orlandi, consigliera di amministrazione, imprenditrice pratese del settore edile, Alessandro Fabbrini, vicepresidente di Estra. Fermamente contrari Francesco Macrì, il n1 di Estra e Maria Cristina Rossi, consigliera di amministrazione in rappresentanza di Ancona. Da lontano, Torino dove si tiene l’assemblea nazionale di Anci, il cda e la sua evoluzione sono stati sotto i riflettori della due sindache, Ilaria Bugetti e Sara Funaro, alla guida della maggioranza dei soci (i Comuni) di AM. Erano informate dei possibili sviluppi e hanno dato il loro appoggio alla soluzione approvata.

Il processo di tesoreria coordinata, si spiega tra i favorevoli, ha lo scopo di irrobustire la presentazione con le “spalle più larghe possibili“ della Multiutility alle banche al fine di ottenere un finanziamento intorno a un miliardo (copertura debiti e investimenti sia per Estra che per AM) a condizioni favorevoli (minori interessi). La tesoreria coordinata non è il cash pooling puro (la gestione centralizzata della liquidità; modalità di gestione dei flussi di cassa delle società appartenenti ad un gruppo al fine di una redistribuzione degli stessi, con l’obiettivo di maggior efficienza ed efficacia possibile) ma permette alle singole società di mantenere autonomia non prevedendo fusione di casse, ma ogni giorno società capofila e partecipata si scambiano informazioni sui saldi e su tutti i movimenti finanziari.

Nei corridoi di Estra chi è vicino al presidente Macrì sottolinea che “il documento dei soci dava precisi input per il coinvolgimento delle società partecipate invece si continua a trattare Estra come se fosse una parte della proprietà di cui si vuol disporre, non come una risorsa con ampi margini di sviluppo dimostrato già dal mercato. Altro che ricucire con società e territori...“.

Luigi Caroppo