REDAZIONE PRATO

Esplosione alla raffineria Eni di Calenzano: due morti e danni ingenti

La deflagrazione ha causato due morti, tre dispersi e danni strutturali. Attivate misure di sicurezza e verifiche.

La deflagrazione ha causato due morti, tre dispersi e danni strutturali. Attivate misure di sicurezza e verifiche.

La deflagrazione ha causato due morti, tre dispersi e danni strutturali. Attivate misure di sicurezza e verifiche.

La deflagrazione delle 10,22 di ieri mattina alla raffineria Eni di Calenzano ha travolto non solo la pensilina e le strutture dell’impianto di via Erbosa. L’onda d’urto dalla potenza di un terremoto di magnitudo 1,5 si è abbattuta anche su case, aziende e uffici dell’area circostante, causando danni a vetrate e porte, spalcando portoni delle fabbriche, facendo, in alcuni casi, sbriciolare porzioni di intonaco e incutendo paura e panico tra i lavoratori. Un lunedì di terrore, reso ancora più desolante non appena è iniziato a circolare il bilancio della tragedia: due morti, tre dispersi e nove feriti.

Le associazioni di categoria – Confartigianato Imprese Prato, Cna Toscana Centro e Confindustria Toscana Nord – hanno contattato gli associati per verificare eventuali ripercussioni dell’esplosione. Infatti, l’area circostante al deposito Eni è una zona mista con attività industriali, artigianali, servizi ed abitazioni. Una tragedia che per molte imprese si va a sommare ai problemi dell’alluvione dello scorso anno. Il presidente dell’area territoriale Piana Pratese e Calenzano di Cna Toscana Centro, Matteo Cini, ha attivato un nucleo per la gestione delle informazioni e delle segnalazioni pervenute da parte delle imprese che hanno subito danni a seguito dell’incidente al deposito Eni.

Tra le indicazioni fornite agli associati e reperibili sul sito dell’associazione, vengono indicate le "misure antisciacallaggio in zona rossa che il Comune di Calenzano farà attivare in accordo con la prefettura intorno al deposito Eni (via di Le Prata, via Erbosa, via Del Pescinale)". Inoltre i vigili del fuoco potranno effettuare, su chiamata, la verifica dell’agibilità dei locali danneggiati in zona rossa. La protezione civile può essere contattata anche da ciascuna impresa allo 055/7979. Altre segnalazioni possono essere inviate alla mail attivata dal Comune di Calenzano [email protected]. Cna Toscana Centro resta a disposizione per le imprese al 348-7011983 mail [email protected].

Nell’ottobre di quattro anni fa Maurizio Marchi di Medicina democratica Livorno ha elaborato un rapporto in cui puntava il dito contro il deposito di Eni di Calenzano come "deposito petrolifero ad alto rischio", pubblicato su La Nazione e sulla Città invisibile, la rivista di Per un’altra città. Marchi diceva, riferendosi al sito Eni, che i "principali rischi sono, a mio avviso di quattro ordini: incidenti catastrofici (esplosioni, anche a catena, incendi); sversamenti silenziosi, prolungati nel tempo; l’impatto sulla salute dei lavoratori e dei cittadini circostanti gli impianti; i consumi petroliferi diffusi sulle strade". Marchi ricordando che il deposito di Calenzano è collegato tramite oleodotti con la raffineria di Livorno, aveva evidenziato tramite una ricerca epidemiologica sulle popolazioni di Livorno-Collesalvetti limitrofe alla raffineria di Livorno e fra quelle residenti nei Comuni di Calenzano, Sesto fiorentino, Campi Bisenzio, limitrofe al deposito di Calenzano delle correlazioni relative alle cause di mortalità.

Alcune ditte, in base a specifiche tipologie di prodotti e alla quantità detenuta, rientrano nei parametri previsti dalla normativa "Legge Seveso". Nel Comune di Prato al Macrolotto 2 è presente la Toscochimica Spa che detiene numerose sostanze chimiche, fra cui acido fluoridrico. "Tale sostanza, nonostante non subisca in azienda processi di manipolazione o di lavorazione ma solo di stoccaggio, rientra nei parametri per cui è necessaria la notifica alle competenti autorità ai sensi della normativa sopra citata", si legge sul sito della Protezione civile. Un impianto per il quale è stato redatto uno specifico Piano di emergenza esterna (P.E.E.) da parte della Prefettura: a gennaio scorso è stata fatta un’esercitazione e allora il messaggio di It-Alert arrivato sui cellulari era una simulazione. Ieri non è stato così, purtroppo. Intanto, mentre la Regione ha annunciato il lutto regionale per domani, Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze hanno indetto una manifestazione in una area a Calenzano in occasione dello sciopero generale provinciale di 4 ore per ribadire "che la sicurezza sul lavoro deve stare al centro".