Non c’è tanta voglia di parlare tra i colleghi di Vincenzo Martinelli e Carmelo Corso, i due autotrasportatori che hanno perso la vita nell’inferno di fuoco che si è sviluppato dopo lo scoppio all’impianto di carburanti a Calenzano. "Si conoscevano tutti e due – dice un collega – Avevamo un rapporto ventennale a carattere lavorativo. Erano persone per bene, serie sul lavoro e socievoli. Sapevano fare bene il loro mestiere di ’cisternai’ e sapevano usare i mezzi. Per accedere a questi centri è indispensabile fare continui corsi di aggiornamento. Ma a questo punto è necessario chiedere con maggiore forza ancora più sicurezza perché non si può lasciarci la pelle per portare a casa il pane".
Un argomento, quello della sicurezza, che richiamerà oggi in piazza Vittorio Veneto lavoratori, colleghi dei cinque morti nell’esplosione, sindacati confederali ed istituzioni. All’ombra del Duomo di Prato, in via Garibaldi, gli amici di Vincenzo Martinelli che insieme a lui frequentavano il bar "Fumo & Caffè" sono sotto choc. In particolare Massimiliano Amodio, titolare del locale. "L’ultima volta l’ho visto lunedì mattina alle 5. E’ venuto a fare colazione. L’ho visto tranquillo. E’ andato via lasciando i soldi sul banco dicendo ’ci vediamo dopo’. Purtroppo ’dopo’ non è mai arrivato. Quando ho saputo dell’esplosione a Calenzano ho provato a chiamarlo, ma non ho mai avuto risposta". Amodio ha gli occhi lucidi. Tutti al bar ne condividono il ricordo. "Era una persona dal grande cuore. Come me veniva da Napoli. Lui aveva fatto l’apprendista carrozziere da ragazzino imparando da un lavorante di mio padre – dice Massimiliano – Tra noi è nato subito un bel legame. Si parlava di tutto: lui aveva una grande passione per il lavoro, aveva molte patenti che gli avrebbero aperto tante strade con opportunità all’estero, ma ha preferito rimanere vicino alle figlie".
Talvolta nei tanti discorsi da bar un po’ goliardici, anche pensieri seri condivisi con il gruppo di amici, dal timore per la sicurezza di un lavoro rischioso di cui era consapevole alle problematiche legate alla ’categoria’ dei padri separati. E per Corso, un pensiero speciale si legge sulla pagina Facebook della scuola EtaBeta danze, che lo ricorda con un post e con una foto di lui sorridente: "Adesso – si legge – danza con gli angeli".