Esce Via delle Bocche del Lupo 73 Il romanzo postumo di Pecchioli

Giornalista, poeta e scrittore, è scomparso nel 2012. L’editore Attucci: "Pubblicarlo è una gioia". La figlia Sara: "Felici di aver mantenuto la promessa fatta al babbo pochi giorni prima che morisse"

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Via delle Bocche del Lupo, 73 (sinfonia in Si minore per archi ed orchestra) è l’ultimo romanzo postumo di Raffaello Pecchioli, scrittore e poeta pratese, giornalista ed anche ex collaboratore del nosro giornale, scomparso nel febbraio 2012. Il libro era già pronto undici anni fa, ma l’aggravarsi della malattia di Pecchioli allora ne impedì la pubblicazione. Oggi quel romanzo, una delle tante opere inedite scritte da Pecchioli, è finalmente in libreria. "Undici anni dopo siamo riuscite a mantenere la promessa fatta a nostro padre pochi giorni prima che morisse – racconta Sara, una delle figlie –. Questo è stato possibile soprattutto grazie al lavoro di Alessandro Attucci dell’omonima casa editrice, che del babbo aveva già pubblicato il romanzo Nella casa del padre del 2002: ha fatto un eccellente lavoro di editing, rispettando rigorosamente lo stile e la forma letteraria dell’autore".

Il romanzo è ambientato a Prato e racconta di tre amici Carlo Accénni, Ulisse Acciaioli e Antonio Baldi: li uniscono profondi legami, ma anche un terribile destino. Moriranno infatti a poca distanza l’uno dall’altro, apparentemente per motivi diversi. Il lettore viene fin da subito messo a conoscenza dei fatti e scoprirà i motivi del tragico epilogo attraverso il racconto del criminologo Ercole Centomini e di uno dei tre amici, Antonio Baldi, che avrà il compito di ricostruire i fatti che portarono alla morte degli altri due, rileggendo la loro corrispondenza, prima di morire anch’egli per mano della moglie. Ma cosa c’è realmente dietro a queste morti? Al lettore il compito di interpretarne il significato, di porsi qualche domanda. "Era stato perché, troppo presi dalla frenesia dei giovani anni, la vera vita, come acqua, aveva finito per sfuggirci di tra le dita e per perdersi, seccandosi, in rivoli innumerevoli, lontano dal corso burrascoso, ma infine ineludibile, del fiume dell’esistenza...", scrive Pecchioli nel romanzo.

La prefazione del libro è dello stesso Alessandro Attucci: "Portare a termine, con Sara Pecchioli, il lavoro che ci ha permesso di pubblicare questo romanzo, è stato una gioia morale e un orgoglio intellettuale – ha scritto –. Speriamo che venga valutato con attenzione, come dovrebbe accadere all’intero corpus di Pecchioli, che ha altri lasciti inediti". E’ ancora la figlia Sara a curare il sito www.raffaellopecchioli.it, un archivio sulla storia e le opere del padre. Nelle prossime settimane il romanzo sarà presentato anche in biblioteca Lazzerini. "Finalmente siamo arrivati al traguardo – conclude Sara Pecchioli –, il primo direi, perché il cammino vero comincia ora che il libro deve prendere il volo. La capacità di mio padre di creare immagini con le parole, mi suggerisce l’idea, per questo romanzo libro più di altri, di una versione cinematografica. Sarebbe un sogno".