Prato, 15 settembre 2024 – Cinque mesi per avere un appuntamento per un esame neuroelettrico. I tempi si allungano fino a un anno, invece, per una risonanza magnetica. “Con questi tempi uno preferisce tenerselo il mal di schiena!”. E’ quanto accaduto all’avvocato Giovanni Mati che ha preferito farsi gli esami privatamente spendendo più 350 euro piuttosto che aspettare un anno per capire da che cosa era provocato il mal di schiena.
“Il medico non mi aveva prescritto ’l’urgenza’ – spiega l’avvocato Mati – ma mi aveva detto di fare gli esami entro 60 giorni. Non volevo prendere il posto di nessuno, non trattandosi di una emergenza”. Mati ha così chiamato il cup per prendere appuntamento normale. Ed è qui che è arrivata la doccia fredda.
“Dovevo fare prima l’esame neuroelettrico e, dopo, la risonanza alla schiena – prosegue il legale –. Per il primo mi hanno dato appuntamento a febbraio 2025, ossia fra 150 giorni, mentre per la risonanza avrei dovuto aspettare fino alla fine di agosto 2025. Nel frattempo una persona che cosa deve fare? Aspettare tenendosi il mal di schiena? Ho deciso di andare a fare gli esami privatamente: il primo l’ho fatto il giorno stesso in cui ho fissato, il secondo a distanza di due giorni. A quel punto ho sfissato gli appuntamenti presi al cup. Mi chiedo, però, come fa una persona che non può permettersi di spendere 350 euro per degli esami medici. Non si cura? Non mi sembra giusto”.
Un problema annoso quelle degli esami e delle visite mediche: è diventato praticamente impossibile fissare un appuntamento in tempi ragionevoli, se non si tratta di un’“urgenza” per la quale l’Asl dovrebbe garantire che l’esame si svolga nei 10 giorni successivi alla prescrizione medica. Sono tanti i casi riportati dai nostri lettori di esami (non urgenti) fissati con scadenza di oltre un anno, magari in luoghi lontani da Prato a persone anziane che hanno difficoltà a spostarsi. In alcuni casi, addirittura, c’è chi si è sentito rispondere che era impossibile prendere l’appuntamento in quanto “le liste sono chiuse”. Si ha diritto alle prestazioni solo in casi estremi? “Siamo costretti ad andare nel privato – conclude Mati – Mi indigna constatare che io, che posso permettermi di pagare 200 o 300 euro per gli esami medici, ho avuto i risultati in due giorni mentre chi non può permetterselo debba aspettare un anno. Non sanità pubblica questa”.
Laura Natoli