Epatite, il bambino sembra fuori pericolo La diagnosi escluderebbe l’adenovirus

Il piccolo è ricoverato al Bambino Gesù: potrebbe lasciare presto la rianimazione. I casi segnalati in Italia sono 11, di cui 2 confermati

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Il bambino pratese di 3 anni ricoverato al Bambino Gesù di Roma per un’epatite acuta pediatrica sconosciuta continua a recuperare le forze. Le sue condizioni di salute sono sotto stretta sorveglianza dei medici pediatri dell’ospedale della Capitale, dove il piccolo è stato trasferito d’urgenza dal Meyer di Firenze nel pomeriggio di giovedì scorso. Il piccolo paziente, colpito da una rara forma di epatite acuta pediatrica, è ancora ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Bambino Gesù, ma se il suo stato di salute e i parametri proseguiranno sulla strada del miglioramente, presto potrebbe essere spostato in un reparto ordinario. E’ attesa una ulteriore valutazione da parte dei medici - è seguito dal professor Giuseppe Maggiore e dalla sua equipe - nella giornata di oggi. Una buona notizia, che va ad aggiungersi al fatto che ad ora per il bambino è escluso il trapianto, paventato nei primo momenti del ricovero di giovedì. Infatti, il sospetto fin da subito è stato che il bambino fosse stato colpito dall’epatite acuta pediatrica "misteriosa", che dall’inizio dell’anno è stata riscontrata in un numero elevato di bambini dai 7 anni in giù. Un fenomeno che sta dilagando in Europa, in particolare in Gran Bretagna, da dove è scattato l’alert, e in Olanda. La comunità scientifica sta lavorando per individuare l’agente patogeno che causa questo tipo di infezione al fegato e che non rientra fra quelli conosciuti (virus dell’epatite A,B,C,D,E).

Ad accorgersi che poteva trattarsi di una forma di epatite misteriosa che si sta diffondendo fra i bimbi è stata una dottoressa della pediatria dell’ospedale Santo Stefano, al quale si sono rivolti i genitori del bambino di fronte ad una serie di malesseri emersi. L’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) grazie alle indagini in corso sta ipotizzando che ci possa essere un collegamento fra questa forma di rara epatite e la presenza di adenovirus. Casistica che sembra essere stata esclusa per il bimbo di 3 anni di Prato dalla serie di accertamenti eseguiti a Roma. In Italia sono stati confermati 2 casi su 11 segnalazioni, come ha avuto modo di indicare il ministero della Salute in una circolare. Le indagini sulle 11 segnalazioni sono in corso e mentre pare che non vi sia alcun legame con il vaccino anti Covid, i maggiori sospetti restano sull’adenovirus, sebbene manchino le conferme. In una intervista a "La Stampa" Annamaria Staiano, professoressa ordinaria di Pediatria a Napoli e presidente della Società italiana di pediatria, dice che si è notato che i bambini "sono infetti da un adenovirus, simile a quello del raffreddore, ma che in alcuni casi di immunodepressione può portare all’epatite".

Sara Bessi