
Il circolo di Coiano: un pezzo di storia della sinistra pratese e un punto di riferimento
Coiano, Prato nord, destra del Bisenzio, oltre 9mila abitanti. La parrocchia di San Bartolomeo, la Misericordia e la Casa del Popolo, le società sportive. Una frazione ancora a misura d’uomo. "Qui si vive abbastanza bene e anche le comunità straniere si sono integrate – dice il parroco don Carlo Bergamaschi -. La nostra parrocchia ha una grande storia alle spalle. Abbiamo il catechismo con tanti bambini, lo sportello della Caritas con il centro d’ascolto, il mercatino missionario il cui ricavato va sempre a beneficio delle missioni. Ci sono poi i nostri campi sportivi che sono stati dati in gestione al Gipsy Rugby e al Tennis Prato, con questi c’è una grande intesa circa i valori che questi sport portano avanti. Abbiamo tanti volontari. C’è grande affetto per questa parrocchia". C’è anche un teatro parrocchiale al posto di quello che era il Cinema Vittoria, chiuso nel 1980. Dal 2002 sono nati i primi spettacoli e si sono formate le compagnie. "Gruppi non professionisti, con spettacoli che aervono a sostenere tanti progetti di solidarietà", aggiunge il parroco.
La Misericordia è nata nel 1910 per volontà della comunità e di don Leonello Maiani, a cui fanno riferimento i donatori di sangue Fratres, il gruppo Lo Scarpone per gli amanti del trekking e il gruppo ‘Imago’, per gli appassionati di fotografia. Nella sede della Misericordia vengono organizzati corsi di inglese per i volontari e i loro familiari. C’è anche una biblioteca con centinaia di volumi che raccontano Prato. "La nostra – spiega Piero Puggelli – è la seconda sezione della Misericordia nata a Prato. Abbiamo 47 volontari attivi e 1200 iscritti, sette pullmini attrezzati con i quali svolgiamo i servizi socio sanitari e un’ambulanza. Ci sono anche due ambulatori di medici specialisti e di medicina generale. La nostra è un’attività di puro volontariato: nessuno percepisce un euro. Organizziamo anche programmi e iniziative culturali, ricreative e spirituali. Abbiamo poi uno spazio polivalente dove organizziamo cene e spettacoli teatrali. Collaboriamo con la parrocchia che in determinate occasioni si riunisce proprio nel nostro giardino, dove c’è la statua della Madonna per dire il rosario".
Poi c’è la Casa del Popolo, che quest’anno compie mezzo secolo. Furono i compagni del Pci a volerla e finanziarla, quando la politica e Prato erano un altro mondo. Venne inaugurata nel 1975 ed è lì che otto anni dopo andò in scena l’ormai storico congresso che cambiò i connotati della classe dirigente del partito. Un gruppo di giovani iscritti prese il potere nello spazio di una notte e lo mantenne nei decenni successivi: Claudio Martini, Gianni Del Vecchio, Andrea Lulli, Fabrizio Mattei, per citare i più noti. Una rottamazione in piena regola. Anche questo un altro mondo, con protagonisti di altro spessore. Il grande salone del circolo ha ospitato negli anni congressi di partito, incontri e dibattiti, adesso serate danzanti. "La nostra Casa del Popolo - spiega il presidente Rocco Zambri - è nata nel 1948 e ha cambiato diverse sedi prima di quella attuale. Qui si balla, si gioca a carte, abbiamo anche ampliato la sala biliardi, dove a febbraio si svolgerà la seconda edizione del torneo in memoria di Francesco Nuti. Organizziamo iniziative culturali e abbiamo trasformato la vecchia pista di pattinaggio in un luogo dove si può giocare a pallavolo e a calcio a cinque. Sono troppo pochi però i giovani volontari – conclude –, per questo lancio un appello affinché i nostri ragazzi tornino a riappropriarsi di uno spazio che è stato ristrutturato e ripensato anche per loro".
Mo. Bi.