Qualcuno ha chiesto l’adeguamento per il caro energia e per l’accensione del riscaldamento, altri hanno aumentato i costi degli affitti per coprire le spese derivanti dal montaggio del pallone pressostatico che consente di giocare anche di inverno indipendentemente dal meteo. Anche il mondo del padel, lo sport del momento, sta facendo i conti con i rincari degli affitti dei campi. Da ottobre varie strutture sportive hanno aumentato di almeno un euro il costo dei campi. E così per giocare per un’ora e mezza si va dalla struttura più economica che chiede dieci euro a ognuno dei giocatori (però devono essere soci, altrimenti costa di più), ai quindici euro a giocatore nell’impianto più caro della provincia. Una vera stangata se si pensa che il tennis costa la metà rispetto al padel, ma gli impianti si fanno forti dell’abbondanza di giocatori che si scontra invece con la carenza di impianti. Nella maggior parte delle strutture già pochi secondi dopo la mezzanotte risultano tutti esauriti gli slot degli orari più ambiti, cioè dalle 18 alle 24. Una situazione resa ancora più complicata dal fatto che molti campi sono scoperti, e diventano impraticabili di fronte a pioggia, nebbia, e umidità. Qui però a metterci del proprio a rendere più caro questo sport sono anche le amministrazioni comunali. Ci sono impianti che attendono da oltre un anno i permessi per potere coprire i campi, per non parlare dell’assurdità di potere tenere montati i palloni pressostatici per soli sei mesi l’anno. Di fatto i campi vengono coperti a prescindere da ottobre a marzo, con buona pace di tutti i giocatori che se ci sono un aprile e un maggio piovoso devono rinunciare alla propria passione nel nome della burocrazia.
CronacaE anche affittare un campo da padel ora è più salato