Due ettari tra il Bisenzio e la Retaia

Due ettari   tra il Bisenzio  e la Retaia

Due ettari tra il Bisenzio e la Retaia

Il parco di Villa del Palco copre due ettari di territorio, tra il Bisenzio e un’ampia collinetta alle pendici del monte della Retaia. Sono previsti 8000 metri quadri di oliveta, un orto bioattivo da 350 metri quadri per la coltivazione di ortaggi, il recupero di una grande vasca d’acqua di 500 metri quadri che diventerà un biolago (uno specchio d’acqua per la fitodepurazione, integrato con l’ecosistema circostante), una zona giardino all’italiana con 5000 piante medicinali, un grande giardino fiorito con 2500 bulbose e piante da fiore, un pomario con varietà fruttifere antiche di 30 piante diffuse all’interno del parco, un nuovo vialetto d’ingresso ciclopedonale di 600 metri, oltre 2300 metri quadri di muri a secco. Alla definizione del progetto hanno collaborato tra gli altri l’ex deputata Grazia Francescato e il paesaggista Andrea Mati, esperto nella realizzazione di giardini terapeutici.

Villa del Palco con il suo vasto podere fu acquistata alla fine del Trecento da Francesco di Marco Datini che fece profonde trasformazioni. Nei primi decenni del Quattrocento divenne convento Francescano, poi a lungo frequentato da San Leonardo da Porto Maurizio (a lui si deve la diffusione anche a Prato della pratica della Via Crucis). Nel 1787 il vescovo Scipione de’ Ricci soppresse il convento e il Palco passò di mano a diverse famiglie: i Desii, i Godi e infine i Forti nel 1924. Nel 1944 Villa del Palco fu a rischio perché il comando tedesco aveva deciso di far saltare tutto, ma per fortuna ciò non avvenne. Nel primo dopoguerra divenne rifugio per sfollati. Nel 1955 la struttura fu venduta alla diocesi di Prato. Dopo un attento restauro a cura dell’architetto Silvestro Bardazzi, divenne sede dell’Opera diocesana dei ritiri. La gestione fu affidata alle Spigolatrici e la Villa fu a lungo utilizzata per convegni e incontri formativi. Vocazione che continua ancora oggi.