SILVIA BINI
Cronaca

Disabile presa di mira dalla compagna: "Mia figlia derisa per mesi, adesso deve essere fatta giustizia"

Parla la mamma della ragazza disabile: "Perfino un bambino capirebbe che quei video erano offensivi" DISABILE PRESA DI MIRA DALLA COMPAGNA

Studenti all'uscita di scuola

Prato, 13 marzo 2014 - «Lo sa quante porte in faccia ci siamo sentiti sbattere? Lo sa cosa significa essere genitori di una ragazza disabile? Quante sofferenze dobbiamo sopportare. Pensare che mia figlia, chissà da quanto tempo, veniva derisa in dei video su internet è davvero troppo. Pensare a quanti si sono divertiti vedendola inciapare è un dolore che ti prende lo stomaco. Ora voglio che sia fatta giustizia perché non c’è proprio più niente da ridere. Qualcuno si è approfittato di una ragazza che non ha la capacità di capire, che non si è resa conto di nulla, che pensava che tutti stessero giocando con lei. Questo una mamma lo può accettare?».

È arrabbiata e delusa la madre della 20enne disabile vessata e derisa da una compagna di classe dell'Istituto d'arte Brunelleschi di Montemurlo, che poi ha postato i video in rete: «I ragazzi diversamente abili hanno già delle grandi croci da portare - continua - Noi siamo una famiglia umile, mio marito si alza alle 4 per andare a lavorare facciamo grandi sacrifici per arrivare in fondo al mese. Facciamo tutto per nostra figlia, anche il mio secondogenito fa grandi rinunce per la sorella. Com’è possibile che accadano fatti simili a scuola? In un luogo dove noi pensiamo che nostra figlia sia al sicuro e tutelata. Come possiamo accettare che i compagni con i quali trascorrere tante ore al giorno, che ormai la conoscono da quattro anni si comportino così. Lo sa cosa? Dai ragazzi come mia figlia c’è solo da imparare perché lei è pronta ad abbracciare anche subito la ragazza che invece le ha fatto del male. Per lei è un’amica. È come se fosse una bambina, non ha la capacità di capire... è questo che ci strugge».

Per i genitori della giovane ogni volta è un colpo al cuore: «Adesso non voglio le scuse, se mio figlio a 12 anni ha capito che quei video erano qualcosa di sbagliato perché una ragazza di 19 anni non lo capisce? Adesso è facile dire non volevo offendere nessuno. Io non ci credo. Mio figlio minore che ha visto quel maledetto video piange nel pensare alla sorella che viene derisa, io e mio marito siamo distrutti. Non ci si può approfittare dei più deboli, non è ammissibile ridere del diverso. Se la scuola mi avesse cercato per parlare non sarebbe finita così e invece da parte dell’istituto c’è stato solo silenzio». La mamma è decisa ad andare fino in fondo, a fare chiarezza per tutelare la figlia davanti a tutto perchè «dove non arriva lei c’è la sua famiglia a proteggerla». «Adesso sono arrabbiata, non solo per me ma tutti i ragazzi disabili che hanno già pagato abbastanza nella vita non potendo fare cose semplici, quello che per gli altri è la normalità - continua la mamma - Io non ce l’ho con i genitori di questa ragazza, sono certa che anche loro avranno avuto un grande dispiacere nel sapere che la figlia si è resa partecipe di un fatto tanto grave». L’unica magra consolazione per la famiglia della ragazza disabile è che questa vicenda «possa contribuire a rendere un domani degli adulti migliori».