
Don Cristiano D'Angelo, parroco di Bonistallo (Attalmi)
Prato, 28 dicembre 2015 - Don Cristiano D’Angelo, il parroco di Bonistallo, ha scelto il giorno della festa della santa famiglia di Gesù, per raccontare ai fedeli che il pomeriggio di Natale quattro ladri sono entrati nella canonica. Il giovane sacerdote ha soprattutto pregato per loro: «Devono ripensarci e riconvertirsi perché oggi è la festa della famiglia. Non si dovrebbe vivere di illusioni o di guadagni facili». I fedeli sono rimasti lì per lì ammutoliti poiché il furto ha seguito di poche ore la violenta rapina messa in atto da quattro uomini, al parroco di Mezzana. Don Cristiano non ha voluto turbare la comunità il giorno di Santo Stefano anche se questo episodio per lui è molto doloroso: i ladri si sono portati via due ricordi importanti. «Abbiamo un sistema di videosorveglianza – racconta don Cristiano – e dalle telecamere ho potuto vedere che erano in quattro. Per la verità mi è venuto da pensare che fossero gli stessi che erano stati di notte da don Massimo». I ladri hanno fatto irruzione in casa alle 18 di venerdì 25 dicembre e don Cristiano per fortuna, si può dire tranquillamente, non era in casa, altrimenti si sarebbe trovato pure lui faccia a faccia con quattro balordi.
I ladri hanno rovistato dappertutto alla ricerca di contanti o oggetti d’oro: non hanno toccato computer, orologi o tablet. «Non ho oggetti d’oro per scelta – prosegue il sacerdote – ma hanno trovato una moneta d’argento, fatta a ciondolo, che avevo preso durante un viaggio in Terra Santa perché sono appassionato di monete antiche. E una catenina d’oro che era di un caro amico deceduto: la mamma aveva voluto donarla a me. Ecco, mi rattrista tantissimo aver perso questa catenina. Così oggi (ieri, ndr) ho voluto pregare per loro: i giovani devono capire che non esistono guadagni facili e coloro che già appartengono a famiglie benestanti, non possono volere tutto e subito. E poi, riflettano, quelli che pur presentandosi in giacca e cravatta hanno fatto del rubare un mestiere. Ho pregato per loro e ho esortato tutti a farlo».
L’età dei ladri, immortalati dalle telecamere di Bonistallo, potrebbe coincidere con i rapinatori di Mezzana: giovani di 20/25 anni ma l’abbigliamento no. I ladri entrati in canonica erano vestiti piuttosto alla moda, non riconoscibili in volto perché indossavano cappellini o sciarpe. Non hanno l’aria di sbandati e forse cercavano le offerte delle messe: in ogni caso le chiese sono entrate nel mirino della criminalità ed è un segnale preoccupante e inquietante. E stavolta nessuno potrà restituire a don Cristiano un ricordo affettivo.