REDAZIONE PRATO

Denuncia i caporali e viene investito: due arresti

Un marocchino di 40 anni, aveva denunciato di aver avuto un incidente sul lavoro facendo i nomi dei due pachistani che reclutavano gli stranieri. L'accusa è di tentato omicidio

Il procuratore della Repubblica, Giuseppe Nicolosi (foto Attalmi)

Prato, 13 febbraio 2017 - Avrebbero cercato di investire con un'auto di grossa cilindrata un marocchino 40enne che aveva denunciato di essere sfruttato da un giro di caporalato per lavori agricoli: questa l'accusa con la quale due pakistani di 55 e 57 anni sono stati fermati dalla polizia. I due sono accusati di tentato omicidio e lesioni gravi.

Proprio la Procura di Prato ha in corso una indagine su tale fenomeno che aveva già portato, mesi scorsi, ad alcuni arresti. L'investimento è avvenuto il 30 gennaio scorso in via Visiana a Prato: l'uomo ha riportato traumi a testa e gambe. Nonostante le operazioni subite è tutt'ora ricoverato all'ospedale di Santo Stefano di Prato.

Secondo le indagini i due fermati avrebbero attentato alla vita del marocchino a causa della sua denuncia. Nel maggio 2016, l'uomo aveva letto sui giornali dell'inchiesta della procura pratese sul caporalato nel Chianti, con lo sfruttamento di profughi che venivano impiegati in un'azienda vitivinicola. L'uomo si era così deciso a denunciare un episodio nel quale lui stesso era stato coinvolto, sempre in Toscana, ma in un altro luogo.

L'uomo aveva raccontato ai magistrati di essere stato impiegato illegalmente, assieme ad altri operai stranieri nella sua stessa condizione, nella ditta «Il Forteto», nel Mugello, e di essersi infortunato ad una vertebra durante una giornata di lavoro. In seguito a quell'incidente il quarantenne aveva spiegato di essere stato scaricato di fronte all'ospedale di Prato da uno dei caporali pakistani che reclutavano lavoratori, lo stesso che poi, in seguito alla denuncia del marocchino, aveva cominciato a minacciarlo chiedendogli di ritrattare le sue confessioni. 

La coperativa del Forteto, da parte sua, smentisce (attraverso l'avvocato Sabrina Bolognini) "di aver mai utilizzato lavoratori irregolari né tantomeno le persone coinvolte in questa". Sabrina Bolognini. Al momento infatti, la cooperativa Il Forteto risulta estranea alle indagini.

Il 30 gennaio l'uomo è stato investito mentre attraversava la strada sulle strisce e non ha avuto bisogno di riconoscere i suoi attentatori, dato che sono stati loro stessi a fermarsi scendendo dalla macchina: «Stai attento, ritratta. Noi resteremo impuniti», avrebbero detto i due pakistani all'uomo che lo avevano appena investito. I due sono stati fermati stamane ed è in corso in queste ore l'udienza di convalida per le accuse di lesioni gravi e tentato omicidio. L'episodio accertato dalla Procura apre un nuovo fronte nell'inchiesta sul caporalato e lo sfruttamento della mano d'opera clandestina in Toscana. Il procuratore capo di Prato Giuseppe Nicolosi ha spiegato che «le indagini proseguono per capire se davvero anche in altre zone della regione esista questo fenomeno. Al momento infatti, la cooperativa Il Forteto risulta estranea alle indagini.