Agitazione al Datini. A creare non pochi maldipancia è la possibilità - diventata più che concreta - che i laboratori di cucina essenziali per l’indirizzo Alberghiero si limitino a dimostrazioni invece che vere e proprie sessioni di cucina, per mancanza di materie prime. La preside Francesca Zannoni aveva lanciato un allarme all’inizio dell’anno scolastico proprio sulla mancanza di fondi. Il cibo per i laboratori infatti viene acquistato con i soldi del contributo volontario chiesto alle famiglie. Il problema è che si è ridotta in modo drastico la partecipazione alle spese: meno 30% di contributi che non permettono alla scuola di acquistare tutte le materie prime. Gli studenti non ci stanno e hanno organizzato per questa mattina alle 8 un flash-mob all’ingresso della scuola di via Reggiana per manifestare il loro disappunto. Allo sciopero aderiranno anche gli studenti dell’indirizzo di Agraria in segno di solidarietà.
"Lo facciamo per portare all’attenzione di tutti, istituzioni in testa, un’emergenza che sta condizionando la qualità della formazione di tutti noi – spiega il portavoce degli studenti, Francesco Schirru -. La mancanza di fondi adeguati per lo svolgimento dei laboratori pratici è una vera vergogna. Si tratta di attività fondamentali per la formazione nel settore alberghiero, poiché ci permettono di acquisire competenze pratiche essenziali per il nostro futuro professionale. Purtroppo, la carenza di risorse finanziarie sta ostacolando il nostro diritto di vivere esperienze di apprendimento di alta qualità. Nonostante il nostro impegno e la nostra dedizione – continua -, senza il supporto adeguato, rischiamo di compromettere la nostra preparazione, e qui si parla dei futuri professionisti pratesi del settore".
Gli studenti del Datini estendono l’invito al fash-mob anche a genitori, professori, dirigenza scolastica e personale.
"Purtroppo il governo stanzia gli stessi fondi a ogni istituto scolastico superiore senza considerare in quale sia realmente indispensabile fare i laboratori – precisa Schirru -, siamo dunque convinti che raccontando come in realtà stanno le cose e accendendo quindi i riflettori sulla nostra situazione, anche chi di dovere potrà aprire gli occhi e comprendere che le scuole-laboratorio hanno bisogno di risorse pubbliche ad hoc adeguate e costanti. Legare la vita delle attività laboratoriali al mero contributo volontario delle famiglie, come adesso, oppure a qualche sponsor privato più o meno generoso , è frutto di una politica miope che deve cambiare. Il vero valore aggiunto del nostro istituto statale è il laboratorio, quindi chiediamo che lo Stato lo tuteli, che lo stato tuteli il nostro diritto ad acquisire le competenze professionali insite nel curricolo scolastico".
Per trovare soluzioni alternative alla mancanza di fondi, la dirigente Zannoni aveva lanciato un appello alla città per adottare simbolicamente un laboratorio del Datini: "Vorremmo tornare ad avere più ore di pratica, per questo, oltre a cercare il sostegno delle famiglie, siamo alla ricerca di sponsor che possano rinforzare la nostra attività".
Le risorse che il Ministero destina alle scuole superiori, infatti, non tengono conto delle attività che ciascun istituto programma in un anno scolastico, e quindi nel caso del Datini, non sono sufficienti a pagare la materia prima, che negli ultimi anni soprattutto gli alimenti, hanno registrato un’impennata dei prezzi.
Silvia Bini