Cure rapide per i pazienti disabili Per aiutarli è arrivato il facilitatore

Conclusa la sperimentazione, diventa operativo il percorso assistenziale per le persone con bisogni speciali. L’accesso in ospedale diventa più agevole. E nei casi gravi le visite potranno avvenire a domicilio

Il Pass, sigla che significa percorso assistenziale per i soggetti con bisogni speciali, è stato finalmente istituito anche a Prato. Un progetto che sbarca fra i servizi sanitari essenziali per le le persone con disabilità dopo la battaglia intrapresa dalle famiglie delle persone che necessitano di attenzioni particolari nella somministrazione delle cure ed negli interventi di carattere sanitario. Il Pass è un progetto della regione Toscana ed è stato utilizzato in forma sperimentale durate il periodo della pandemia. "Adesso diventa operativo, dopo essere stato messo a punto e condiviso con i medici di famiglia", spiega Dante Mondanelli, medico della direzione sanitaria dell’ospedale Santo Stefano che ha seguito in prima persona l’organizzazione del progetto.

Si tratta di un percorso di visite e interventi sanitari rivolto a vari tipi di disabilità.

"I percorsi sperimentati finora sono andati bene - spiega Mondanelli - Abbiamo individuato alcune modalità specifiche per venire incontro a chi fra i pazienti con disabilità è meno collaborante, cercando di attivare l’assistenza a domicilio grazie alle visite in presenza o attraverso le possibilità offerte dalla tecnologia. Così l’equipe stabile, formata da un facilitatore, da un medico di area medica, da un professionista di area chirurgica e da rappresentanti della direzione sanitaria ospedaliera, può decidere - nel caso per esempio di una persona con problemi di autismo - di non dover per forza prevedere l’accesso all’ospedale per ricevere le cure e le visite prescritte". Un’equipe, quindi, che permette di creare accessi personalizzati per ciascun utente e individua nel facilitatore una figura centrale. Ma quali sono, a questo punto, i passaggi che le famiglie degli utenti con gravi disabilità devono conoscere per usufruire del Pass? "Innanzitutto la famiglia si rivolge al medico curante o al pediatra di famiglia o allo specialista - spiega Montanelli - che a sua volta stabilisce qual è il tipo di esame appropriato per il paziente. Talvolta la richiesta di attivazione del Pass può giungere anche dai reparti ospedalieri". A questo punto il medico comunica la richiesta al facilitatore. "Solamente il dottore potrà scrivere al facilitatore segnalando la necessità di attivare un percorso speciale per quel determinato paziente". Nessun problema per la compilazione della scheda sul portale Pass perché "il care giver o l’infermiere di famiglia potranno, con l’aiuto del facilitatore o dell’equipe stabile, compilare la scheda, che successivamente verrà inserita in una cartella informatizzata". A questo punto toccherà al facilitatore prenotare le visite prescritte dal medico, alcune delle quali si potranno eseguire anche a domicilio, come l’elettrocardiogramma oppure gli esami del sangue. "Il medico rappresenta il primo filtro fra utente e ospedale e valuta se l’esame e la visita siano da inserire nel percorso Pass". Il facilitatore è un infermiere appositamente preparato che ha un contatto con il care giver così da sapere tutti i dati del paziente: dalle patologie, ai farmaci in uso fino a eventuali fobie. Tutti tasselli fondamentali per predisporre il percorso personalizzato e organizzare l’appuntamento in ospedale. A questo punto potrà comunicare data ed orario alla famiglia del paziente e al medico di medicina generale. "Non è escluso che si possa ricorrere a videochiamate per attivare un contato diretto tra il facilitatore e la famiglia", specifica Mondanelli.

Ora che il sistema è stato messo a punto, in ospedale ci si attende una crescita di richieste rispetto alla fase sperimentale che si è conclusa a luglio. "Dobbiamo verificare sul campo come stanno andando i percorsi - conclude Mondanelli - Intanto abbiamo chiesto di essere censiti come ospedale Pass. E’ in corso l’invio dei document richieste dalla Regione. In particolare sarà importante il percorso relativo gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche. A questo proposito ringrazio Umberto Materassi per il contributo che ci sta offrendo per completare la richiesta sul versante dell’abbattimento delle barriere architettoniche in ospedale e negli ambulatori in cui poi verrà attivato il servizio Pass".

Sara Bessi