Continua il Piano Lavoro Sicuro. Controllate 11mila aziende. Dalle multe i soldi per il progetto

Il bilancio dal 2014 ad oggi. Il piano era nato dopo la tragedia in via Toscana al Macrolotto Uno. Andrà avanti almeno per tutto il 2025. L’assessore regionale Bezzini: "Intervento efficace".

Il Piano Lavoro Sicuro durerà almeno per tutto il 2025. A darne l’annuncio è la Regione Toscana, che al contempo spiega anche le modalità di finanziamento del progetto: i 500.000 di costi per portare avanti l’attività degli ispettori non saranno spesi dal fondo sanitario, bensì ricavati dalle multe comminate per il mancato rispetto delle regole della sicurezza sul lavoro. Solo con le ispezioni del Piano Lavoro Sicuro, infatti, dal 2014 a oggi sono stati incassati oltre 25,8 milioni di euro. "L’efficacia degli interventi messi in campo in questi nove anni è evidente – spiega l’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini –. Negli anni accanto a controlli e ispezioni sono cresciute pure le attività di prevenzione. Occorre lavorare ancora per migliore la percezione del rischio all’interno delle aziende".

Ricordiamo che il Piano nasce sulla scia del rogo del 1° dicembre 2013 in via Toscana al Macrolotto Uno, dove persero la vita sette operai cinesi. Da lì venne organizzata una task force con l’assunzione di 74 giovani ispettori per la sicurezza dell’Asl Toscana Centro per controllare a tappetto in tutta l’area metropolitana – per lo più a Prato ma anche a Firenze, Empoli e Pistoia – le aziende più a rischio. Tutte quelle ditte dove le più elementari norme di sicurezza rischiavano di non essere rispettate, e accanto a macchinari si realizzavano, in violazione delle norme urbanistiche, cucine abusive alimentate da bombole a gas e loculi dormitorio dove dormire.

In nove anni di attività, il Piano è già stato rinnovato tre volte dalla Regione. In totale sono state controllate 18.625 imprese, di cui 10.939 nell’area pratese, la più esposta ai fenomeni di illegalità. Ora il progetto assume anche una nuova valenza. Nell’ambito delle 922 ispezioni all’anno che il Piano si prefigge, ci sarà anche un’attività di informazione, formazione e assistenza per le aziende pratesi e della piana danneggiate dalla recente alluvione. Di fatto in questi territori gli uffici dell’Asl sono a disposizione delle aziende per fornire aiuto, nella fase di ricostruzione, per allestire ambienti di lavoro sicuri. La Regione ricorda anche i risultati del progetto. "Quando il programma straordinario è partito solo un’azienda su cinque tra quelle visitate a Prato risultava completamente in regola ai controlli e una su tre in tutta la Asl: imprese, quelle ispezionate, per lo più del distretto tessile cinese – ricorda la Regione -. Nel 2020 le aziende in regola erano diventate una su due nella città laniera e sei su dieci nel territorio più ampio tra Firenze, Empoli e Pistoia, salite nel corso del 2023 ad oltre il 64 e 66 per cento".