Contemporanea, il festival invade la città

Presentata la XX edizione che conta 18 compagnie e 31 spettacoli in 10 giorni. E nel cartellone ci sono due collaborazioni produttive

Diciotto compagnie, 31 spettacoli di cui due collaborazioni produttive, per un contenitore temporale di 10 giorni: sono le coordinate di Contemporanea Festival, la XX edizione che si svolgerà dal 16 al 25 settembre in vari luoghi performativi: da quelli tradizionali, i teatri, agli spazi culturali più disparati della città. Sì perché, come ribadisce Edoardo Donatini, direttore del Contemporanea Festival, "questa è una manifestazione che appartiene alla città, è una rete culturale che coinvolge tante realtà locali e internazionali". Una tessitura culturale che nella sua 20ª edizione "si colloca in un tempo diviso tra un nuovo ordine digitale che dematerializza il mondo, stabilendo una nuova condizione relazionale dove il corpo diventa oggetto".

Dunque, "Assenza di peso" è il fil rouge del cartellone in cui sono confluite "numerose compagnie che presentano produzioni concepite per Contemporanea, in dialogo e all’interno di luoghi storici del panorama culturale della città, oltre alle molte ospitalità". Nel programma spiccano due collaborazioni produttive: quella con l’italocanadese Daniele Bartolini che con "Stil Novo" propone un’esperienza interattiva per uno spettatore alla volta per indagare l’attuale trasformazione del mondo occidentale attraverso il Katajjaq, un rituale dell’Artico canadese cantato da due donne Inuit (dal 16 al 18 e dal 22 al 24 settembre). C’è il progetto del regista e drammaturgo argentino Fernando Rubio, "Io non muoio più" (dal 23 al 25 settembre), che riflette attorno alla violenza di genere con una performance installata al centro di Piazza della Carceri. Performance all’interno di una casa di vetro e che si ispira a storie di violenza di genere raccolte anonimamente in città nei mesi scorsi (in collaborazione con Centro Antiviolenza La Nara, oltre a Cgil, Circoli Arci, Centro salute donna e Lazzerini). Tra le presenze straniere, risaltano quelle della coreografa franco-austriaca GisèLe Vienne che trae da "L’Etang", uno dei primi lavori dello scrittore Robert Walser, una partitura vocale a dieci voci recitata da due attrici (16 e 17 settembre). C’è anche il lavoro della coreografa belga Mette Ingvartsen che con "The dancing public" in scena al Beste Hub indaga le esplosioni di massa della danza (25 settembre). Ci sono anche la coreografa svizzera Yasmine Hugonnet, il collettivo spagnolo El conde de torrefiel, il coreografo-performer bulgaro Ivo Dimchev. Fra le curiosità la performance di Francesca Grilli che con "Sparks" fa leggere ai bambini il futuro sul palmo delle mani degli adulti come gesto di speranza e rottura con il passato (17 e 18 settembre). Contemporanea Festival_22 è un progetto del Metastasio organizzato con il contributo di Regione Toscana, Comune e Provincia di Prato e con il sostegno di Estra, Prohelvetia, Acción Cultural Española, Nuovi Mecenati, Embassy of Denmark.

"I 20 anni del festival sono una festa. II Metastasio ha un’ampia offerta che non si limita agli spettacoli teatrali. E’ un presidio culturale - dic e Massimiliano Civica, direttore artistico del Met - integrato con le eccellenze del territorio. Un presidio che ha saputo reggere anche all’urto del taglio in corso d’opera di 250mila. Grazie ai suoi lavoratori il Met continua a svolgere la sua funzione".

Sara Bessi