REDAZIONE PRATO

Con Manteco ‘dentro’ i tessuti. Marini scommette sulle righe. Beste: "2025, anno di grandi sfide"

La sindaca Bugetti tra gli stand a Rho: "Il tavolo del distretto a Textile in Belgio" .

Sopra, Ilaria, Leonardo e Plinio Delli della «Delfi». A lato, lo stand di Manteco con l’Experience Area. Accanto a Matteo Mantellassi la sindaca Bugetti

Sopra, Ilaria, Leonardo e Plinio Delli della «Delfi». A lato, lo stand di Manteco con l’Experience Area. Accanto a Matteo Mantellassi la sindaca Bugetti

PRATOUn viaggio interattivo e immersivo, pensato per celebrare l’evoluzione dei tessuti e la continua innovazione di design dell’azienda. E’ quello che ha proposto Manteco nella Experience Area allestita a Milano Unica. L’arte delle armature tessili è il tema proposto ai visitatori che hanno l’opportunità di scoprire la storia e l’evoluzione della tessitura nel corso dei secoli, esplorando come la trama e l’ordito abbiano plasmato la civiltà umana. Toccare con mano la storia del tessile, insomma: i partecipanti, con la supervisione di tecnici tessili, possono "mettere le mani sul telaio" e creare con le proprie alcune degli intrecci che Manteco utilizza regolarmente nelle sue collezioni. E il pubblico si è divertito anche a guardare nel microscopio a disposizione per immergersi nell’armatura di alcuni tessuti. L’azienda ha portato a Milano Unica le nuove collezioni primavera-estate 2026 con un focus su lino e fibre naturali certificate. "Cerchiamo di far apprezzare quello che c’è dietro i tessuti", sorride Matteo Mantellassi soddisfatto di come è partita Milano Unica: "Abbiamo moltissimi appuntamenti, tanti con orientali e americani. L’affluenza è ottima, non solo a livello quantitativo ma anche qualitativo dei clienti".

Riconosce Milano Unica come fiera ormai sempre più di riferimento Giovanni Gramigni, di Bisentino. "Bene il primo giorno – dice – ora vediamo gli altri – stiamo affrontando un periodo molto complicato per la moda, che non dà indizi". Tra le aziende pratesi anche Faliero Sarti che a Milano ha portato un’affermata qualità, creatività e raffinatezza. I suoi tessuti sono tavolozze dense di poesia e modernità. La chiave per stare sul mercato, per cavalcarlo, dice Maurizio Sarti, "è dare un prodotto che non sia quello che hai già nell’armadio".

Sorride Francesco Marini, di Marini Industrie, di fronte "alla buona presenza di americani. Per noi quello è un mercato importante, facciamo tanto export", sottolinea. Da tenere d’occhio invece la Cina, "che in questo momento sta cercando di valorizzare il mercato interno. Ci riguarda indirettamente, lavoriamo con clienti nel settore del lusso, come ad esempio i francesi, che poi vendono ai cinesi". A Milano Marini Industrie arriva con una collezione che tra le novità presente un nuovo colore, "il burro". "Non lo avevamo mai usato – spiega – E poi tante righe, anche inconsute e imprevedibili".

Presente anche Beste, che guarda al 2025 come a un anno di grandi sfide per il settore tessile, ma anche di nuove opportunità. "Dopo un anno complesso per il mondo della moda e del lusso – spiega Giovanni Santi – , la resilienza delle aziende sarà messa alla prova. Oggi è un momento cruciale per misurare il polso del mercato e tracciare una strada verso la ripresa. In Beste, crediamo che innovazione, la filiera etica e tracciata e la qualità siano le chiavi per affrontare il futuro con determinazione e costruire un nuovo equilibrio per l’industria tessile".

Hanno voluto essere a Milano Unica, ieri, anche la sindaca Ilaria Bugetti e l’assessora alle attività produttive Benedetta Squittieri. Presenti a Milano ma con lo sguardo ancora più a nord, a Bruxelles, dove il Tavolo del distretto per la prima volta sarà presente a Textile, l’appuntamento che si tiene a giugno. "Così come lo saremo a Ecomondo", dicono Bugetti e Squittieri. Sorride la sindaca, a vedere l’anima laboriosa di Prato in numeri così importanti alla vetrina milanese. "Ogni azienda ha un’identità sua. La nostra è una storia da raccontare al mondo".

m .c.