REDAZIONE PRATO

Ladri di gioielli, 130 nomi sospetti

Mappa con i clienti ‘sospetti’ dei compro oro. Ma i reati diminuiscono

I controlli dei carabinieri

Prato, 1 agosto 2019 - Una lista «nera» con 60 nominativi, tutti clienti abituali di compro oro, con alle spalle condanne definitive per reati contro il patrimonio o la persona (furti, scippi, rapine). E’ quella che hanno stilato i carabinieri del comando di via Picasso nell’ambito delle indagini su una serie di colpi in abitazione che nel novembre scorso hanno portato a perquisizioni e sequestri in una quindicina di compro della città. Le indagini sono ancora in corso ma, dal lavoro certosino dei militari dell’Arma, sono emersi i nomi di clienti abituali sospetti. «I nomi evidenziati dalle indagini sono 136 – spiega il il tenente colonnello Riccardo Marchi – Hanno tutti precedenti di polizia. Di questi, sessanta, quasi tutti italiani, hanno a carico condanne definitive per reati di tipo predatorio. Dai controlli è emerso che dal gennaio fino al novembre 2018 i compro oro avevano avuto un giro di 715 clienti. Fra questi abbiamo evidenziato le persone sospette. E’ stata fatta una mappatura di potenziali ladri che potrebbe risultare utile in casi futuri».

Le indagini sono nate per contrastare il fenomeno della ricettazione e prevenire furti in abitazioni, scippi e rapine. Anche perché adesso i titolari dei Compro oro sono tenuti a seguire una procedura rigida prima di acquisire un gioiello in oro.

Del quale deve essere specificata la provenienza e chi lo ha ceduto. Contro i 60 clienti sospetti i carabinieri possono fare ben poco perché la Corte Costituzionale ha ritenuto illegittimo l’articolo 708 del codice penale che prevedeva il reato di «possesso ingiustificato di oggetti preziosi». Però, secondo gli investigatori, ci può essere un punto di partenza per risalire agli autori di furti. Nessun addebito, per il momento, è mosso nei confronti dei titolari dei Compro oro cittadini. L’indagine sui Compro oro rientra nell’attività svolta dai carabinieri per il contrasto dei reati di tipo predatorio, quelli più odiosi agli occhi dei cittadini che sentono violata la loro privacy.

Motivo per cui Marchi e il maggiore Lorenzo Pecorella hanno tracciato un bilancio dell’attività svolta nei primi sei mesi dell’anno. Ne è emerso – secondo i dati diffusi dal Ministero – che i furti sono diminuiti, con la sola eccezione di quelli in abitazione che hanno registrato un incremento del 12%. Nel dettaglio i furti sono passati dai 2.956 del 2018 ai 2.607 del 2019 con un decremento del 12%. Gli scippi sono passati da 53 a 49 (-4%), i furti con destrezza da 335 a 185 (-45%), i colpi su auto da 599 a 508 (-15%), i furti di auto da 77 a 53 (-31%).

L’unica nota dolente è quella dell’incremento dei furti in abitazione (passati da 471 a 527), un fenomeno in leggera crescita che necessita di una «consapevole attività di autoprotezione da parte dei cittadini in quanto la vigilanza delle case private è più difficile da eseguire», commentano i carabinieri. «I numeri sono incoraggianti, quindi dobbiamo continuare su questa strada – proseguono Marchi e Pecorella –Il comando di via Picasso ha impegnato ben 21 uomini su strada contro i 16 previsti fino a poco tempo fa. Oltre a tutte le altre forze dell’ordine presenti sul territorio». Dall’inizio dell’anno, i carabinieri hanno arrestato ben 196 persone di cui 36 nel solo mese di luglio. «La sicurezza partecipata e la collaborazione fra cittadini sono fondamentali – ha aggiunto Pecorella – soprattutto in questo periodo dell’anno in cui il rischio di furti e truffe è più alto».

Laura Natoli