SILVIA BINI
Cronaca

Sui social spunta il commento politico a nome della scuola. Il preside: “Non autorizzato, chiudo l’account”

Dopo la polemica per un post su Facebook il dirigente del Marconi si dissocia e prende provvedimenti

Lorenzo Santi

Lorenzo Santi

Prato, 14 settembre 2025 – Un commento dal tono politico apparso su Facebook con il logo dell’Istituto Guglielmo Marconi ha acceso il dibattito cittadino. Sotto un articolo sulle dimissioni di Lorenzo Santi da commissario provinciale di Forza Italia è comparsa la frase: “Bravissimo… che grande partito? Povera città in mano a queste persone!”, firmata dal profilo della scuola.

Il dirigente scolastico, colto di sorpresa, prende nettamente  le distanze: “Mi dispiace per quanto accaduto: non si tratta assolutamente di un commento della scuola. Mi dissocio in pieno da quanto è stato scritto”.

Il preside spiega che quella non è la pagina ufficiale dell’istituto, che comunica solo tramite il proprio sito web: “La pagina Facebook era stata aperta anni fa da studenti e genitori. Negli anni le credenziali sono circolate e non sappiamo chi oggi possa avervi accesso, so che sono in molti”. Per evitare ulteriori abusi, l’account è stato immediatamente chiuso: “Non escludo di risalire al responsabile e prendere provvedimenti”, aggiunge il dirigente.

La vicenda ha suscitato l’immediata reazione di Gioventù Nazionale. “Riteniamo inopportuno che un canale scolastico venga associato a prese di posizione di parte”, dichiara Alberto Corsi, presidente provinciale del movimento. “La scuola deve restare un presidio di neutralità, dedicato esclusivamente alla formazione culturale, umana e professionale degli studenti, non un attore del dibattito politico. Episodi del genere rischiano di minare la credibilità delle istituzioni educative”. Sulla stessa linea Federica Bini, vicepresidente provinciale: “È motivo di forte preoccupazione vedere un commento di natura politica pubblicato tramite il profilo di un istituto scolastico. L’educazione deve garantire libertà di pensiero e non veicolare giudizi di parte”.

Anche Lorenzo Santi, diretto interessato, sottolinea: “L’utilizzo dei canali ufficiali di una scuola per diffondere messaggi politici compromette la credibilità dell’istituzione e rischia di far credere agli studenti che la scuola possa essere veicolo di orientamenti ideologici”. Il preside ha già chiuso la pagina incriminata, ribadendo che l’Istituto Marconi “è un luogo di formazione, non di propaganda”.