SILVIA BINI
Cronaca

Quarantena, tornare in classe è un’odissea

Famiglie e scuole bloccate dalla burocrazia mentre gli studenti perdono giorni di didattica. "Ancora tante incertezze sui meccanismi"

Uno studente e l’operatore sanitario mentre esegue un tampone (Foto di repertorio)

Prato, 9 ottobre 2021 - «La classe di mio figlio è finita in quarantena per un caso positivo. Abbiamo ricevuto la comunicazione dell’Asl sul periodo di isolamento, senza però avere alcuna indicazione chiara sulle modalità di rientro". È lo sfogo di un genitore con il figlio alla scuola elementare Ciliani che si è trovato, suo malgrado, invischiato nel caos quarantene, tamponi e certificati. Non un caso singolo, ma quanto sta accadendo nelle scuole della città.

La conclusione della vicenda è impietosa: nel giorno in cui i bambini potevano tornare in classe perché la quarantena era terminata, si è presentato a scuola meno della metà dei bimbi. Il problema è legato alla scarsità di comunicazioni: i genitori si sono trovati spaesati sul sistema di rientro in classe e tra malintesi e rinunce, gli studenti dopo 10 giorni in dad, hanno perso ancora giorni di scuola.

Da quest’anno infatti sono cambiate le regole della quarantena che hanno dimezzato l’isolamento per i contatti stretti. Sette giorni per chi ha concluso il ciclo vaccinale con due dosi, dieci per gli altri. Al rientro in classe è d’obbligo presentare il certificato che attesti l’esito del tampone molecolare o antigenico (ma non rapido). In assenza di tampone, la durata della quarantena è comunque di 14 giorni mentre i positivi potranno rientrare a lezione in presenza solo dopo l’avvenuta negativizzazione. Con le scuole riaperte ad andare sotto pressione sono soprattutto i pediatri di famiglia oberati dalla richieste di certificati medici e di chiarimenti.

"Ci siamo trovati nella sfortunata situazione della quarantena, il problema è stato sapere il giorno di rientro cosa avremo dovuto portare: tampone molecolare, sierologico, prelievo? Nessuno sapeva nulla tranne, fare ipotesi su possibili soluzioni", si sfoga un genitore. "Nella comunicazione che abbiamo ricevuto dall’Asl non è ben specificato il tipo di tampone che serve, se è accettato anche il rapido o meno. Alcune farmacie hanno detto che il loro andava bene per il rientro a scuola mentre altre dicevano di no. Insomma un grande caos, mentre nostro figlio era da dieci giorni di nuovo in dad e nessuna certezza".

Famiglie smarrite in cerca di risposte che non è facile trovare con le segreterie delle scuole oberate di lavoro e gli ambulatori dei pediatri presi d’assalto. "Alla fine non sapendo bene come muoversi e non volendo far perdere a nostro figlio più giorni di scuola del dovuto, abbiamo fatto un tampone rapido in farmacia pagando 15 euro, salvo poi scoprire che non sarebbe stato utile al rientro a scuola e allora abbiamo effettuato un tampone al drive through ma la risposta è arrivata dopo la scadenza della quarantena. La tristezza è che tanti genitori stanchi di cercare risposte, hanno preferito far stare i propri figli a casa per 14 giorni al termine dei quali si può tornare sicuramente a scuola".

Dubbi ai quali si aggiungono i problemi per la prenotazione di un tampone attraverso il portale regionale: con il risultato che tutti questi inghippi ricadono sulle spalle dei ragazzi costretti a casa per più tempo del dovuto.

Nel dettaglio, l’ultima circolare ministeriale inviata alle scuole prima dell’inizio dell’anno prevede, per i contatti stretti, la quarantena di 7 giorni, calcolati a partire dall’ultimo contatto con un caso positivo (se è stato completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni) e di 10 giorni se si tratta - come in questo caso - di non vaccinati. La quarantena e quindi il rientro a scuola si conclude con il tampone molecolare o antigenico ma non di quelli rapidi, ma analizzato in laboratorio. Per chi rifiuta il tampone – che è fortemente consigliato – o nei casi in cui non sarà possibile effettuare il test, la quarantena in caso di contatto sarà di 14 giorni al termine dei quali non sarà necessario alcune test. Lo studente risultato positivo al Covid invece avrà un percorso diverso e rientrerà a scuola solo con l’attestazione del Dipartimento di sanità pubblica rilasciato dopo l’esito negativo del tampone molecolare eseguito al decimo giorno dalla comparsa della positività o dei sintomi, che devono essere assenti da almeno tre tre giorni.