
L’astronauta Luca Parmitano con Marco Morelli al Museo. di Scienze Planetarie
"In futuro faremo altre esperienze sulla Luna e un giorno, ancora molto molto lontano, magari su Marte. Dobbiamo essere preparati a riconoscere ciò che troveremo". Con queste parole l’astronauta Luca Parmitano ha acceso l’immaginazione di grandi e piccoli nella sua visita a Prato, ospite della Fondazione Parsec e del Museo di Scienze Planetarie. Un appuntamento speciale nell’ambito della rassegna Aspettando Seminare Idee Festival, promossa da Fondazione Cassa di Risparmio e Comune di Prato.
Il primo italiano ad aver camminato nello spazio e già comandante della Stazione Spaziale Internazionale ha ammirato a lungo la collezione di meteoriti del museo, in particolare le rarissime rocce lunari e marziane.
"Lo studio del materiale extraterrestre deve far parte del bagaglio scientifico di ogni astronauta", ha detto, sottolineando come collezioni come quella pratese abbiano un ruolo fondamentale nella preparazione delle missioni del futuro.
A guidarlo tra le teche, il direttore della Fondazione Parsec Marco Morelli, visibilmente emozionato: "È il primo astronauta che entra nel nostro museo. Un uomo che ha vissuto lo spazio e che ha mostrato grande competenza e interesse per le nostre collezioni". Presente anche la presidente Antonella Fioravanti e tutto il personale del museo.
La giornata di Parmitano è proseguita al Centro Pecci, dove ha dialogato con studenti e cittadini. "Mi chiedono sempre cosa si prova nello spazio – ha raccontato – ma sono emozioni che non hanno paragoni. Il lancio è come una montagna russa che ti schiaccia, e fluttuare fuori dalla stazione spaziale è qualcosa che sulla terra non può essere descritto: sei sospeso nel vuoto, e tutto è silenzio assoluto".
Ma la visita dell’astronauta ha anche un forte valore simbolico, perché cade proprio nei giorni in cui si prepara un passo storico per la città: l’arrivo a Prato della curation facility dell’Agenzia Spaziale Italiana (AsiI), uno dei pochissimi centri al mondo dove verranno studiati i campioni extraterrestri delle missioni future, a partire da quelli di ritorno da Marte. Un progetto che si fa concreto: il protocollo che fa da cornice all’operazione sarà firmato entro l’estate. Al momento gli uffici stanno lavorando alla progettazione urbana per il contesto particolare in cui si inserisce l’opera a cui seguirà la progettazione architettonica che sarà realizzata in stretta collaborazione con i tecnici dell’Asi. Il progetto, presentato ufficialmente dal Comune e sostenuto da Regione Toscana, coinvolge i tre atenei toscani (Firenze, Pisa, Siena), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e naturalmente la Fondazione Parsec. "Stiamo lavorando alla progettazione urbana per il contesto in cui si inserirà la struttura – spiega la sindaca Ilaria Bugetti – e poi condivideremo con la città quella architettonica. L’edificio nascerà nella zona delle Badie e sarà pronto in tempo per il ritorno della missione spaziale, prevista intorno al 2029-2030".
Il Comune investirà 4 milioni di euro, la Regione 2, mentre Asi fornirà la strumentazione e la supervisione scientifica. Il centro ospiterà studiosi, scuole, laboratori e sarà un punto di riferimento internazionale per la ricerca sul materiale extraterrestre.
"Mi ha emozionato vedere la passione negli occhi dei ragazzi che ieri hanno partecipato all’incontro – ha aggiunto Bugetti –. C’è grande attenzione e curiosità, che rendono ancora più significativo l’arrivo della curation. Mi piace pensare che Parmitano sia il testimonial di questa bella storia di rilancio della città in chiave scientifica e di rinascita urbanistica. Chi meglio di un astronauta per accompagnarci in questo viaggio?".
Silvia Bini