
Francesco Spagnesi, ex parroco dell’Annunciazione
Un accordo raggiunto seguendo due principi: giustizia e carità. Don Serafino Romeo è parroco da tre anni della chiesa dell’Annunciazione alla Castellina e insieme al Consiglio per gli affari economici ha stilato l’accordo economico raggiunto con l’ex parroco Francesco Spagnesi per la restituzione di una parte dei soldi, sottratti indebitamente dalle casse parrocchiali quando era ancora sacerdote e guidava la parrocchia, come accertato dalle indagini della procura.
La triste vicenda, lo ricordiamo, esplose nell’autunno 2021 quando Spagnesi fu fermato in auto dalla polizia insieme al compagno dopo aver ritirato da uno spedizioniere una bottiglia di gbl (la potente droga dello stupro, capace di togliere qualsiasi freno inibitore) arrivata dall’Olanda. Spagnesi ha patteggiato una pena a tre anni e otto mesi per spaccio di droga continuato, truffa nei confronti dei fedeli e appropriazione indebita dei soldi della parrocchia. La chiesa dell’Annunciazione fece causa all’ex parroco per riavere indietro i soldi che Spagnesi aveva sottratto per acquistare la droga e organizzare i festini a luci rosse.
"Siamo nell’anno del Giubileo – spiega don Serafino – e le nostre decisioni devono essere guidate dal senso di giustizia per il rispetto delle azioni sbagliate intraprese e dalla carità".
Francesco Spagnesi, che non è più sacerdote dal 20 settembre 2023, si è impegnato a pagare la somma di 45.000 euro a titolo di risarcimento: 10.000 euro sono già stati versati al momento dell’accettazione della proposta, altri 5.000 saranno pagati entro il 31 dicembre di quest’anno e la restante cifra sarà liquidata in dieci anni mediante rate mensili da 250 euro ciascuna. L’ex sacerdote ha anche provveduto al pagamento delle spese legali. La cifra pattuita non è quella prevista dalla sentenza di condanna del tribunale di Prato, emessa nell’aprile 2024 e accertata in 123.180 euro, più interessi, ma è compatibile con le capacità economiche dell’ex prete. Inoltre, l’accordo sottoscritto tra le parti prevede che se il pagamento pattuito non verrà adempiuto, la parrocchia potrà rivalersi secondo quanto stabilito in via giudiziaria. In sostanza, all’ex sacerdote che si era appropriato dei fondi della parrocchia per scopi personali è stato riconosciuto un forte sconto e in parrocchia gli umori e le opinioni sono sicuramente divergenti. La finalità di don Serafino Romeo e della diocesi è stata, però, con questa transazione finale quella di riportare l’armonia alla Castellina.
"Sicuramente – aggiunge don Serafino – ci sono sempre state posizioni diverse in parrocchia, compresa quella di chi non vuole più sentire più parlare di questa storia e non avrebbe neanche voluto i suoi soldi, ma lo spirito deve essere quello di perseguire la giustizia, per il riconoscimento degli errori ed essere guidati dalla carità. Siamo nell’anno del Giubileo, l’anno della speranza, non dimentichiamolo. La carità vuol dire anche dialogare e in parrocchia questo è fondamentale. Ringrazio il Consiglio per gli affari economici e anche il Consiglio pastorale parrocchiale per il grande senso di responsabilità e di appartenenza alla Chiesa che hanno saputo dimostrare in questo periodo, nel quale è stata compiuta una importante opera di mediazione".
La parrocchia di Castellina ribadisce ancora una volta che "l’agire non è mai stato mosso da vendetta o rivalsa ma solo dalla volontà di superare, nella verità, quanto è successo".
M. Serena Quercioli