Casa della salute Prato est. Cure per i disturbi alimentari . Apre il primo ambulatorio

Il servizio nasce dalla sinergia tra medici di famiglia e l’ Area della salute mentale dell’Asl centro. Biancalani: "Potranno accedere tutti". Armellini: "Abbiamo formato dottori ed infermieri". .

Casa della salute Prato est. Cure per i disturbi alimentari . Apre il primo ambulatorio

Casa della salute Prato est. Cure per i disturbi alimentari . Apre il primo ambulatorio

I cittadini di Prato avranno a disposizione entro il mese di giugno il primo ambulatorio per disturbi alimentari convenzionato con il sistema sanitario pubblico. Il nuovo servizio sarà ospitato nella casa della salute Prato centro est di via Fra Bartolomeo. Un progetto sul territorio frutto della sinergia tra medici di medicina generale con in prima fila la Fimmg (Federazione dei medici di medicina generale), specialisti ospedalieri con Giuseppe Cardamone, direttore Area Salute mentale adulti dell’Asl centro, e Marco Armellini, direttore Dipartimento salute mentale e dipendenze dell’Asl Centro. "Siamo soddisfatti di aver raggiunto questo obiettivo dando il via ad un ambulatorio dedicato ai disturbi alimentati – commentano Niccolò Biancalani, segretario regionale Fimmg e il direttore Cardamone – Al servizio possono accedere tutti i cittadini e non solo coloro che afferiscono a questa casa della salute. Si spera di aiutare tanti pazienti, che anche sul nostro territorio d’Italia, sono in aumento. A ciò va aggiunto che il fenomeno sta diventando sempre più preoccupante perché si sta abbassando l’età in cui si manifestano tali disagi, scendendo fino ai 12 anni". Come funzionerà l’ambulatorio? "Si inizierà con due martedì al mese per poi passare a tutti i martedì – dice Biancalani – grazie anche all’impegno e alla collaborazione dei direttori Cardamone e Armellini, dei loro medici insieme ai quali collaboreranno psicologi, nutrizionisti, dietologi e i medici di famiglia per la presa in carico completa dei pazienti attraverso il sistema sanitario convenzionato".

Ciò che interessa ai medici è di captare quanto prima i pazienti con problemi legati a disturbi alimentari: "Più velocemente sono intercettati questi pazienti critici e più chance si hanno nella gestione della patologia – dice Armellini – La prima azione parte dal medico di base che decide di inviare il paziente ad un valutazione specialistica. Abbiamo preparato i medici e gli infermieri con una formazione ad hoc perché possano riuscire a riconoscere se c’è un problema serio o no da prendere in carico". Il direttore del servizio disturbi alimentari dell’Asl è Stefano Lucarelli: "A questa rete nei primi 4 mesi del 2024 sono giunte 50 richieste da fuori regione – fa sapere Armellini –. Nel 2023 contiamo 960 richieste di prima visita adulti e 150 richieste di minori".

Sara Bessi