
Il rapporto tra il piccolo Comune, il territorio e la super azienda. Lui, un simbolo dello sviluppo che ha cercato di risolvere tanti problemi. Il via libera contestato alla ditta versione maxi. Le opere di solidarietà.
70 anni di attività e 800 di storia produttiva documentata: è questa l’etichetta con la quale il Gruppo Colle si presenta, vantando secoli di legami tra la piccola ansa pianeggiante fra Usella e Carmignanello incastonata fra le due sponde verticali - che in quel punto si avvicinano a dimostrare l’unione di ere passate nella stessa fragilità geologica – la sua vocazione produttiva e la gestione del territorio. Un territorio ostile fin dai tempi in cui gli opifici alimentati in quel punto dalla corrente del Bisenzio e di diversi affluenti che scendono dalla Calvana servivano per macinare sementi e poi per la lavorazione del ferro e dell’acciaio, per arrivare ad essere chiamati “fabbriche”.
Due ponti, quello di Sessanto e quello di Cerbaia, consentivano di raggiungere la zona di Colle, anche in caso di crolli (uno anche recente, che ha visto la Sr 325 chiusa per diversi mesi) lungo la “via Maestra”.
E’ così che chi ha prodotto in quel punto – divenuto negli ultimi decenni l’area industriale più importante della Val di Bisenzio, insieme alla piana di Gabolana – ha sempre dovuto fare i conti col territorio e con le sue infrastrutture: par d’oggi, ma risale al 1500, la notizia delle pressioni fatte dall’allora proprietario del mulino/fabbrica - adesso inglobato nella struttura del Gruppo Colle - sulla Magistratura dei Fiumi perché venisse restaurato il ponte di Sessanto, per salvare da un’inesorabile fine la produttività dell’area.
Area che ricade sotto un Comune piccolo (circa 3 mila abitanti) come Cantagallo, che oltre al verde delle vette ha la vera ricchezza economica sul fondovalle, con due industrie ai vertici della filiera del tessile come il Gruppo Colle – divenuto “gruppo” nel 2003 dall’unione di Tintoria Bardazzi, la Gamma, la Colle e la Colorfibre – e la Beste: inevitabile che l’area in questione sia spesso al centro dell’attenzione, con tanti cittadini di Cantagallo e di tutta la Val di Bisenzio che in quelle fabbriche lavorano e per i vari progetti di sviluppo che inevitabilmente le vedono protagoniste.
Come è sempre stato al centro della vita pubblica il "pr" e "grande motore" di Colle, Riccardo Matteini Bresci – amministratore delegato del gruppo fino ai fatti del 2024 - sempre in prima linea, un po’ come il suo predecessore al mulino di Colle, nelle battaglie per la viabilità e per lo sviluppo della Val di Bisenzio, che per lui passano da un’alternativa alla Sr 325 e dal comune unico.
Battaglie portate avanti con un fervore e una passionalità che son pari in intensità solo al suo carattere “fumantino” e alla sua generosità verso il territorio, con tante sponsorizzazioni da parte dell’azienda ma anche con donazioni lontane da qualsiasi idea di speculazione, in forma anonima, verso i meno fortunati.
Una trama ricca di intrecci quella che lega Matteini Bresci ai valbisentini e Colle a Cantagallo, gli stessi intrecci che compaiono fra le fibre colorate sulla facciata del recente ampliamento del gruppo, che per il suo impatto paesaggistico ha fatto storcere il naso agli abitanti della Valle, che nel loro pendolarismo devono fare i conti dalla Foresta a Vernio coi tanti ruderi di archeologia industriale impattanti alla vista.
L’ulteriore colata di cemento, a pochi metri dall’alveo del Bisenzio, è l’ampliamento di 13.500 metri quadri del Gruppo Colle, che, secondo il progetto è sede anche di palestra, mensa e area benessere, il tutto gestito secondo i criteri di sostenibilità ambientale ed energetica, nel rispetto delle varie certificazioni che vanta l’azienda (tra cui l’Emas, la stessa che l’allora sindaca di Cantagallo nel 2009 ottenne per tutto il Comune). Per la sua realizzazione, nel 2021 è stata necessaria una variazione al regolamento urbanistico votata in consiglio Comunale, nel 2023 poi un ulteriore passaggio in consiglio comunale per l’approvazione del progetto delle opere di urbanizzazione (votazione contestata allora dalla minoranza per via del carattere di urgenza conferito alla deliberazione).
Intrecci, quelli fra una pubblica amministrazione di un comune così piccolo e un’azienda di tali dimensioni che sono all’ordine del giorno, senza ovviamente uscire dalla legalità, e in alcuni casi con un forte contributo per la comunità stessa, come le competenze messe in campo dall’ingegnere ambientale Elisa Fabbri – referente del Gruppo Colle e H2e per il Museo Materia - assessore all’Ambiente a Cantagallo dal 2019 al 2024.
Claudia Iozzelli