
Il cane Osho con Angela Monaco, che l’ha adottato dopo avere letto l’appello lanciato dalle volontarie che lo avevano salvato Foto Attalmi
Prato, 6 maggio 2019 - Quando è arrivato dal veterinario, Osho, un cane meticcio di sei anni, versava in condizioni disperate. Era rimasto per giorni abbandonato in un campo trasformato in discarica, nella periferia di Prato, incaprettato con il filo di ferro girato a più mandate intorno al collo e alle zampe. Ma i volontari che l’hanno trovato hanno fatto di tutto per salvarlo. Basti pensare che sono stati necessari ben 400 punti di sutura per ricucire le ferite provocate dal fil di ferro al collo e alle quattro zampe dell’animale.
Dopo un mese di cure nella clinica veterinaria, il meticcio era però finalmente pronto per essere affidato a qualche famiglia con il cuore grande. Certo, la situazione non era affatto semplice e trovare un nuovo padrone non era impresa facile. Ma poi, un giorno, al cellulare di Gianna Meoni, una delle volontarie che ha trovato Osho abbandonato nella discarica, è arrivata la telefonata della pratese Angela Monaco, che si diceva disponibile a dare ospitalità al povero meticcio.
"Avevo letto la segnalazione in uno dei tanti gruppi che animano il mondo del volontariato – racconta Angela – E all’inizio ho pensato di potere ospitare Osho per qualche tempo, in attesa di trovargli una nuova famiglia. Ma già dopo qualche giorno ho capito che da casa mia non se ne sarebbe più andato. All’inizio era terrorizzato, cercava sempre una via di fuga, non era abituato nemmeno a farsi mettere il guinzaglio. Chissà a quali maltrattamenti era stato sottoposto. Ma poi con i mesi ha fatto dei progressi giganteschi".
La storia di Osho è stata raccontata ieri pomeriggio nel corso della conferenza sulla correlazione fra la violenza sugli animali e quella sulle persone e in famiglia. Incontro organizzato da Gianna Meoni e che ha visto la partecipazione di Francesca Sorcinelli, presidente Link Italia ed educatrice professionale nell’azienda servizi alla persona del Comune di Modena. "Purtroppo anche a Prato quello della violenza sugli animali sta diventando un tema a cui prestare grande attenzione – continua Angela Monaco – Ma per fortuna ci sono tutti questi volontari, dei veri e propri angeli che aiutano tutti questi animali maltrattati. E spero che il mio esempio venga seguito da tante persone. Oggi Osho ha preso otto chili, ha riacquistato fiducia verso gli uomini e quando lo porto allo sgambatoio si lascia anche accarezzare dagli altri padroni di cani. Sembrano piccole cose, ma per lui sono progressi giganteschi".
Per Monaco tra l’altro non si tratta del primo gesto di cuore. "Prima di Osho ho adottato Gas, un cagnolino utilizzato sul Vesuvio come innesco per scatenare gli incendi e poi Pallino, abbandonato in un cortile in pieno agosto dopo la morte della padrona. Questi animali sanno dare tanto amore e ripagano di ogni singolo sacrificio fatto per loro".