Il direttivo della Camera penale di Prato interviene sull’articolo pubblicato domenica su La Nazione in merito alla vicenda giudiziaria delle "scommesse clandestine" e sulle esigenze cautelari giudicate in maniera differente dal gip di Pistoia e di Prato. "E’ bene fare chiarezza, sulla base anche delle indicazioni ricevute dall’avvocato Manuele Ciappi, impegnato nelle difesa di uno degli indagati – scrivono dal direttivo –: è stato il gip di Pistoia a ritenere l’insussistenza di elementi di prova in ordine al coinvolgimento di Giacomo Terracciano in una ipotesi di estorsione e, dopo che il fascicolo è transitato per competenza territoriale al tribunale di Prato, il giudice laniero ha rilevato che talune intercettazioni non fossero utilizzabili escludendo, la sussistenza di gravi indizi per l’associazione per delinquere finalizzata al gioco clandestino; circostanza sulla quale il suo omologo di Pistoia era stato di contrario avviso. Il gip di Prato non ha fatto altro che applicare una legge dello Repubblica".
Cronaca"Camera Penale Prato: chiarimenti su vicenda scommesse clandestine e divergenze giudiziarie"