ANDREA BIAGIONI
Cronaca

La battaglia del giovane imprenditore per salvare le cabine telefoniche: "Sono pezzi di storia"

Tim le sta rimuovendo tutte. Matteo Fattori, 36 anni: "Nel vorrei una per creare un ‘phone booth’, una postazione insonorizzata nella mia azienda”

Matteo Ferrari, 36 anni, ingegnere delle telecomunicazioni (foto Attalmi)

Prato, 31 ottobre 2023 – In realtà, la prima cosa che mi sono chiesto è stata: ma ora Superman dove si cambierà?" Scherza Matteo Fattori, 36enne, ingegnere delle telecomunicazioni e founder del Danama Space di via Tiepolo, che da qualche settimana sta portando avanti una "battaglia" particolare: salvare le cabine telefoniche. A maggio, Agcom aveva consentito a Tim di iniziare a rimuoverle tutte, ad eccezione di quelle presenti in ospedali, caserme e carceri. Processo che dovrebbe concludersi entro la fine del 2023.

Con il loro scheletro di metallo, i quadrotti rossi sovrastati da vetri sporchi e un po’ fumé, le cabine italiane non saranno magari suggestive come quelle londinesi, ma fanno comunque parte dell’immaginario collettivo di almeno quattro generazioni di italiani: unico luogo, prima dell’avvento cellulari e smartphone, per telefonare fuori da casa. Luogo destinato a sparire quasi completamente. A meno che qualcuno non pensi per loro una nuova destinazione d’uso e qui entra in scena Fattori, a cui viene l’idea di salvarne una per creare al Danama Space, un "phone booth", ovvero una postazione telefonica insonorizzata da ufficio per telefonate indisturbate o brevi call.

"Inizialmente, la mia idea era quella di documentarne sui social la dismissione, attraverso l’hashtag #addiocabina. Quando poi ho saputo che sarebbero state demolite, ho cercato di capire se c’era un modo per recuperarle, perché gli utilizzi sarebbero molteplici. Nel nostro coworking abbiamo già dei phone booth, ma averne uno ricavato da una cabina telefonica avrebbe un significato speciale". Fattori inizia così a indagare sul processo di dismissione e di recupero. "Sono riuscito a intercettare gli operai della ditta che si occupa dello smantellamento delle cabine, mentre ne stavano smontando una. Mi hanno spiegato che la ditta le avrebbe raccolte in magazzino per poi avviare il processo di demolizione e che il magazzino può cederle solo tramite autorizzazione di Tim. La Tim mi ha poi riferito che la richiesta può essere fatta solo dal Comune, specificandone il nuovo utilizzo. Quindi, ho contattato il Comune, dal quale ora attendo una risposta".

Intanto,l’imprenditore pratese si sta muovendo per ottenere più adesioni possibili. "Ho già ottenuto le adesioni di alcune aziende locali, che le immaginano come oggetto d’arredo. Ho poi l’adesione del Museo del Calcolatore di Prato che ne conserverebbe la memoria storica. Il mio obiettivo è sensibilizzare Tim perché apra questa procedura anche ai privati e alle aziende oltre che ai Comuni, così da poter salvare questi cimeli, valorizzandoli e, allo stesso tempo, riducendo l’impatto ambientale". Chi fosse interessato a partecipare al progetto di Fattori, può scrivere una mail a: [email protected].