
Riccardo Matteini Bresci
Prato, 17 giugno 2025 – Tra gli episodi più controversi annoverati dai pm nelle richiesta di misura cautelare c’è la questione della concessione dell’area dell’ex campo da rugby “Memorino” al Consorzio Progetto acqua. Un esempio “paradigmatico”, secondo i pubblici ministeri Nastasi, Gestri e Boscagli, “dell’asservimento della funzione pubblica della Bugetti nella sua messa a disposizione agli interessi particolari e privati” dell’amico imprenditore Riccardo Matteini Bresci.

Il percorso si è snodato per mesi, dal giugno al dicembre 2024, quando la giunta comunale guidata dalla sindaca delibera (era il 17 dicembre) , nonostante le resistenze di funzionari e dirigenti comunali, la concessione dell’area comunale al Consorzio “esaudendo così il desiderio che fin dall’inizio era stato espresso da Matteini Bresci alla Bugetti”.
La richiesta di ottenere l’area in favore del Consorzio per usarla come area di stoccaggio per gli scavi della futura fognatura industriale, arriva da parte di Matteini Bresci a Bugetti prima delle elezioni amministrative del 2024. I rapporti diretti fra i due si interrompono inevitabilmente dopo il 30 maggio 2024 quando Matteini viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che vede implicato il carabiniere Sergio Turini. Rapporti che per la procura vengono ripresi, in modo diretto e indiretto, in seguito quando Matteini definirà la sua posizione con il patteggiamento. Secondo la tesi dei pubblici ministeri, sull’ex Memorino “la determinazione dell’indagata è stata ferma” nel superare le resistenze degli uffici amministrativi che non volevano concedere l’area e che sono riusciti – a loro tutela futura – a superare l’originaria posizione prospettata dalla sindaca, ossia di concedere l’area con un provvedimento di natura dirigenziale, “surrogandola con l’adozione di una delibera di giunta che ha avuto l’effetto, non solo simbolico, di targare la decisione come frutto di un’opzione politica, direttamente riferibile alla Bugetti”.
“L’ennesimo risultato della sua ’messa a disposizione’ alle esigenze dell’imprenditore amico Matteini Bresci”, chiosano dalla procura. Nella richiesta di misure cautelari vengono riportati gli interventi di industriali pratesi legati al Progetto Consorzio acqua interessati all’area di stoccaggio dietro ai quali ci sarebbe stato Matteini. E’ il momento in cui si è appena insediata la nuova giunta (giugno 2024) e si spera che Bugetti possa risolvere la situazione. “Il 18 giugno 2024 Bugetti costituiva la nuova giunta e, significativamente, assegnava a se stessa la delega dell’assessorato all’urbanistica” scrivono i pm riferendosi alla questione aperta dell’ex Memorino.
Gli industriali avevano trovato le resistenze del dirigente comunale Francesco Caporaso: le terre di scavo gettate nel terreno diventavano un rifiuto e quindi un problema legato all’inquinamento che il Comune si sarebbe dovuto accollare. Lo stesso Caporaso aveva obiettato che gli industriali avrebbero potuto buttare le stesse terre in terreni limitrofi all’ex Memorino fra l’altro di proprietà degli stessi industriali. Bugetti – nella ricostruzione dei pubblici ministeri – si sarebbe adoperata per risolvere la questione e rispondendo alle insistenze degli interlocutori, in particolare di Alessio Bitozzi (consigliere della società Progetto acqua), riferendosi a Caporaso, dice: “Lo alzo di peso”. La vicenda si chiude il 17 dicembre 2024 quando la delibera di giunta – un atto politico – concede l’area al Consorzio in vista della realizzazione della fognatura e nell’ottica del “completo asservimento della funzione pubblica”.
Nella vicenda entrano anche gli imprenditori Daria Orlandi della Co.edil e Vincenzo Guarino di Endiasfalti (non indagati e titolari delle aziende che devono realizzare la fognatura) che hanno finanziato la campagna elettorale della sindaca con 4.000 e 5.000 euro ciascuno. I due si lamentano del comportamento di Bugetti in seguito alla condanna ricevuta (insieme ad altri imputati) nel gennaio 2025 per smaltimento illecito di rifiuti. Orlandi racconta a Guarino che, dopo varie insistenze, ha incontrato Bugetti e gli ha riferito dei timori della sindaca che potesse venire fuori “il loro legame” così come era accaduto in passato con Matteini Bresci. Orlandi si lamenta del fatto di essere stata “scaricata” dalla Bugetti che non l’avrebbe appoggiata nella sue veste di consigliera di Estra, “nonostante quel posto l’avessi ottenuto proprio grazie a lei”, commenta. “Prossima volta col c... prende il sostegno elettorale”, conclude. “Ne emerge in sostanza la figura di un pubblico ufficiale compresso e ricattabile”, annotano ancora i pm.
Laura Natoli