PRATO
Un 8 settembre speciale per Matteo Biffoni. L’ultimo come sindaco di Prato. E con gli occhi lucidi e il sorriso carico d’emozione lo ha vissuto tutto, dalla mattina fino alla notte, quando le fontane cariche di luce hanno emozionato la piazza. Nel ricordo di Nuti, del figlio tanto amato di Prato. La giornata, l’8 settembre che è la la principale festività civile e religiosa della città, si è aperta con la tradizionale offerta dei Ceri alla Cappella della Cintola della Madonna da parte dell’amministrazione comunale e il Solenne pontificale nel Duomo
"Questa è la giornata di festa più importante per la nostra città - ha detto il sindaco Matteo Biffoni -. La consegna dei ceri è il secolare simbolo più evidente della stretta collaborazione, assoluta e totale sintonia del lavoro che l’amministrazione comunale e la diocesi svolgono nell’esclusivo interesse della nostra comunità. Questa comunità se lo merita perché è forte, generosa. Ha attraversato momenti di fatica, anche. Non è tutto risolto – ha aggiunto Biffoni –, le difficoltà sono tante e anche il Vescovo lo sa, conoscendo bene chi sul territorio quotidianamente ascolta le paure e le ansie delle famiglie, delle persone che come a noi si rivolgono anche alle parrocchie per avere un sostegno". Ha ricordato Biffoni, il cuore accogliente di Prato, "che ha sempre teso la mano, al massimo delle proprie possibilità, verso chi aveva bisogno, per far sì che nessuno si senta solo o estraneo". Ed è un messaggio anche a chi prenderà il suo posto, quello che lancia: "Abbiamo sempre lavorato perché nessuno resti indietro, e questa impostazione spero e mi auguro sia portata avanti con il lavoro dei prossimi anni, questo deve essere lo spirito con cui istituzioni così importanti come il Comune e la Diocesi, lavorano, collaborano, si confrontano e provano a tendere quella mano che la comunità si aspetta".