Prato, 19 novembre 2023 – Ritardi, proteste e richieste di rimodulazione del servizio. Sono state due settimane di passione sul fronte del trasporto pubblico su gomma in provincia quelle vissute nel post alluvione. A protestare per gli autobus in perenne ritardo sono state in primis le famiglie degli studenti che quasi sistematicamente ogni giorno non riescono ad arrivare in tempo per la prima ora a scuola. Poi i malumori sono stati espressi dagli stessi presidi degli istituti scolastici che si ritrovano con una mole fuori scala di giustificazioni per ingresso in ritardo. Infine c’è stato l’intervento dei sindaci, che hanno chiesto "un cambio di passo" sul servizio. Ma cosa è successo al tpl post alluvione per scatenare tutti questi malumori? A dare una spiegazione in sede di gruppo tecnico territoriale, cioè l’organo istituzionale in cui si prendono le decisioni sul trasporto pubblico locale su gomma, è stata Autolinee Toscane. Di fatto durante l’alluvione sono stati danneggiati dieci autobus del servizio tpl. Questo elemento, sommato a mezzi con una lunga anzianità di servizio e che quindi necessitano di una continua manutenzione, ha messo in grave crisi il sistema dei trasporti. Tanto che alcune corse sono saltate, altre hanno accumulato lunghi ritardi, e i passeggeri ne hanno pagato le conseguenze. Non solo.
L’alluvione ha rallentato anche il lavoro dell’officina di Autolinee Toscane fra problemi che si sono accumulati e personale ridotto visto che anche alcuni dipendenti di At si sono ritrovati fra le famiglie alluvionate. Il terzo fattore di caos è stata l’entrata in vigore del T2 dal 1° novembre, cioè dal giorno prima dell’alluvione. Qui sono state effettuate tutta una serie di variazioni al servizio, molto contestate dai passeggeri. I sindaci hanno già chiesto di rimettere mano a orari e tratte, ma Autolinee Toscane chiede di non decidere con eccessiva fretta sulla scia di proteste e problemi, bensì di capire prima quanto l’alluvione abbia inciso sulle difficoltà del tpl. Secondo le previsioni di At già dalla prossima settimana i problemi dovrebbero parzialmente rientrare, anche perché si potrà contare su un maggiore numero di bus sulle strade della provincia, anche grazie al fatto che alcuni mezzi sono stati fatti pervenire a Prato dagli altri territori della regione.
I sindaci comunque restano in agitazione. L’ultimo esempio arriva dalla Vallata, dove Bongiorno, Bosi e Morganti vanno in pressing su Regione, Autolinee Toscane e Ferrovie dello Stato. "Sappiamo che per i nostri cittadini quelli dello spostamento verso il lavoro e la scuola sono problemi prioritari. Lo sono anche per noi – dicono -. Sono questioni su cui le amministrazioni comunali continuano ad avere la massima attenzione. Il trasporto pubblico deve funzionare bene, anche per alleggerire il traffico sulla 325, a maggior ragione ora che il nostro territorio è in sofferenza per il dopo alluvione". I tre sindaci chiedono anche un momento di confronto con At per "una verifica sui nuovi orari per affrontare le criticità che si stanno palesando e di cui i nostri cittadini giustamente si lamentano". L’ultima richiesta è quella "dell’attivazione del servizio a chiamata per le aree dove i cittadini subiscono maggiori disagi", oltre alla "reale integrazione della modalità ferro-gomma con orari efficaci di scambio e il titolo tariffario integrato".
Sdb