Atletica in lutto, è morto Puccianti. I suoi successi in Italia e in Europa

PRATO La città piange Riccardo Pucciantï, 70 anni di cui una buona parte trascorsi nelle imprese atletiche, continuava ad essere la...

Atletica in lutto, è morto Puccianti. I suoi successi  in Italia e in Europa

Atletica in lutto, è morto Puccianti. I suoi successi in Italia e in Europa

La città piange Riccardo Pucciantï, 70 anni di cui una buona parte trascorsi nelle imprese atletiche, continuava ad essere la quintessenza della solarità e dell’allegria, anche dopo che gli avevano predetto una prognosi urticante che lo minava dentro. Accanto alla sua professione d’insegnante ai corsi acquatici dei ragazzi con disabilità al Centro giovanile di formazione sportiva, Riccardo era l’amico di tutti per quella sua natura solare e per il gusto della compagnia sportiva, dove inanellava ben sette primati italiani di mezzofondo, due vittorie nei campionati juniores di 5000 metri in pista, il campionato italiano a squadre con l’Assi Giglio Rosso. Sui 1.000 metri vantava tempi di 2.31, sui 3.000 un ottimo 9.45. Due anni dopo siglava la miglior prestazione toscana sui 5.000 con 14.30.6 ai campionati europei di Duisburg, 10° in finale. A scuola, fin dalle elementari e poi all’istituto Buzzi, sempre compagno di banco di Gianluca Cartei al quale aveva attaccato la febbre dell’atletica, che lo portò ad essere il primo triathleta Iron man di Prato. Dopo il diploma, la laurea all’allora Istituto Superiore di educazione fisica, ora Scienze Motorie. Sempre col sorriso a fior di labbro anche negli allenamenti, mentre i compagni sbufavano come una vaporiera, perché Riccardo detto Puccio considerava la vita troppo breve per esser presa sul serio. Nel tam tam sollevato subito dopo il decesso, gli amici di sempre fra cui Attilio Baldanzi, Andrea Nuti e Piero Giacomelli che hanno ricordato un episodio significativo dell’altruismo costante di Riccardo "L’amore che è riuscito a dare in quello che faceva e l’immensità dell’affetto che i suoi ragazzi avevano per lui è praticamente impossibile descriverlo, perché è oltre ogni scala di misura. Nel 2001, alla prima edizione della corsa Salute e Vita Prato/Boccadirio, fu encomiabile la sua forza di volontà nel volerla correre ed arrivare, pur senza essere allenato". Un emblema del canto dei Nomadi: I nostri sogni cavalcavano il vento. Invece a lui bastava solo il talento. Oggi alle 15 le esequie alla chiesa di Santa Caterina dei Ricci in via Lepanto. Nella memoria di tutti l’immagine di un buono sempre disponibile, una parola buona, una pacca sulle spalle. Ai familiari le condoglianze del nostro giornale. Buona camminata, Riccardo

Roberto Baldi