Carabiniere arrestato a Prato, l’ufficiale non risponde alle domande

L’inchiesta per corruzione va avanti. ll confronto del gip con Turini

L'ufficiale dei carabinieri Sergio Turini

L'ufficiale dei carabinieri Sergio Turini

Prato, 3 giugno 2024 – Si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Sergio Turini, l’ufficiale dei carabinieri arrestato a Prato nell’ambito di un’inchiesta per corruzione. Le accuse parlano di un presunto “giro” tra l’ufficiale e alcuni imprenditori cinesi. 

Dalle carte emergerebbe un sodalizio fra i tre fatto di favori reciproci per i quali Turini si sarebbe mosso, nelle sue funzioni di ufficiale, al limite della legalità. Il carabiniere, oltre che di corruzione, deve rispondere anche di atti contrari ai doveri d’ufficio, accesso abusivo al sistema informatico (sdi) e peculato.

Devono essere ancora fissati gli interrogatori di Riccardo Matteini Bresci, ad del Gruppo Colle, difeso da Pier Matteo Lucibello, e di Roberto Moretti, investigatore privato di Torino, entrambi ai domiciliari con l’accusa di corruzione.

E ci sono anche altri due carabinieri indagati in questa vicenda: uno è accusato di peculato, mentre l’altro di omessa denuncia.