Anziani in fila da Federconsumatori "Così si combatte il caro bollette"

Appuntamenti raddoppiatti rispetto al periodo pre pandemia: l’agenda è già piena fino a maggio "Estra ha applicato un prezzo troppo alto al 20% degli utenti, ora i rimborsi". Ma l’azienda contesta.

Anziani in fila da Federconsumatori  "Così si combatte il caro bollette"

Anziani in fila da Federconsumatori "Così si combatte il caro bollette"

Agenda rovente per Federconsumatori. Da ottobre a oggi l’ufficio di piazza Mercatale è stato preso d’assalto da aziani, la stragrande maggioranza, e famiglie travolti dal caro bollette. Per avere una misura basta pensare che rispetto al 2019, anno di riferimento pre pandemia, gli appuntamenti sono più che raddoppiati con l’agenda già piena fino a maggio. Conseguenza, appunto, del caro bollette. Luce e gas hanno mandato all’aria i bilanci dei piccoli contribuenti alle prese con un’esplosione anomala dei costi. Basta pensare che Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente nella segnalazione inviata di recente al governo parla di "drammatico scenario" e di "drammatica urgenza".

I problemi segnalati dagli utenti sono molteplici: dai consumi stimati e non reali - che è possibile annullare se la stima è superiore agli 80 metri cubi - alle richieste di rateizzazione.

"Vengono soprattutto anziani che si trovano in difficoltà, si sentono in colpa per non riuscire a pagare", dice Riccardo Parra, consulente di Federconsumatori. "Il problema è anche legato alle difficoltà di lettura delle bollette, non sono chiare, ci sono postille scritte in caratteri piccolissimi. I nostri uffici sono aperti anche per effettuare la verifica delle varie situazioni".

Esistono delle piccole vie d’uscita: la prima riguarda le bollette appartenenti al mercato tutelato e al mercato libero, perché nonostante siano due settori diversi le fatture vengono compilate sullo stesso modello prestampato.

"Peccato che non sia corretto perché questo può mettere in confusione il consumatore", chiarisce Parra che sul tema ha già mosso i primi passi. "Federconsumatori è attenta a questo problema e l’ha già segnalato alle aziende del settore prima di tutto per attuare una modifica delle fatture e renderle corrette, ma la questione potrebbe fornire anche un appiglio per cambiare lo stato dell’arte".

Una questione altrettanto spinosa riguarda gli indici di riferimento utilizzati da Estra per il calcolo del prezzo del gas. In gergo si chiamamo Pfor e Psv, per i non addetti ai lavori l‘indice Psv è la media mensile dei prezzi all’ingrosso del gas sul punto di scambio virtuale italiano. Il Pfor invece è definito trimestralmente nel mercato virtuale olandese del gas e rappresenta uno degli standard di riferimento più diffusi in Europa e anche in Italia. Poche lettere capaci però di fare la differenza sulle bollette dei consumatori. Tradotto in numeri, applicando l’indice Pfor la materia prima gas in bolletta è arrivata a costare cifre stratoferiche mentre con il Psv i cittadini hanno potuto beneficiare di un prezzo più basso. Da ottobre tutti i contratti in mercato tutelato sono stati conteggiati con l’indice di riferimento del mercato italiano che nei mesi di ottobre, novembre e dicembre era decisamente più basso, mentre i contratti in mercato libero sono rimasti ancorati al Pfor che in quei mesi era alle stelle. Il primo ottobre infatti tutti i contratti in mercato tutelato hanno cambiato l’indice di calcolo, cosa che non è avvenuta per i contratti nel mercato libero. Un tasto, questo, sul quale l’associazione consumatori intende battere fortemente.

Riguarda il 20% dei clienti di Estra, migliaia di utenze che potrebbero vedersi riconosciuto uno sconto per aver pagato la materia prima un prezzo eccessivo quando poteva essere abbassato semplicemnte cambiando l’indice di calcolo. Da un lato Federconsumatori chiede uno storno per le bollette di ottobre, novembre e dicembre conteggiate con l’indice più alto, dall’altro Estra sostiene di aver rispettato i contratti e di non aver potuto cambiare l’indice di calcolo ai consumatori del mercato libero a causa dei vincoli contenuti nel Milleproroghe. Tesi che però non convince del tutto. La questione è aperta e il dibattito è quantomai caldo.

Silvia Bini