REDAZIONE PRATO

Animali morti annegati. Sequestrati i sopravvissuti

Circa 25 fra pecore, capre e agnelli sono deceduti la notte del 2 novembre in un allevamento a Prato. La Lav presenta due esposti contro il proprietario.

Animali morti annegati. Sequestrati i sopravvissuti

La violenza dell’acqua ha distrutto tutto quello che trovava sulla propria strada. Lo abbiamo imparato, purtroppo, in seguito all’alluvione del 2 novembre scorso quando il Bisenzio e altri torrenti minori hanno superato gli argini portando devastazione in case, fabbriche e strade. E gli animali? E’ stata una strage anche per loro. A intervenire la mattina del 3 novembre è stata la Lav in seguito a una segnalazione ricevuta su Facebook. Nel messaggio si parlava di un allevamento di animali, nella zona nord di Prato, invaso dall’acqua. I volontari dell’associazione animalista sono subito intervenuti per controllare quello che fosse successo. Di fronte ai loro occhi si è presentato uno scenario tragico. "C’erano almeno 20-25 animali morti chiusi nelle stalle e nelle gabbie invase dall’acqua – ha spiegato Beatrice Rezzaghi, responsabile dell’Unità d’emergenza che ha coordinato l’intervento di soccorso a Prato – Abbiamo salvato i pochi che erano ancora vivi, quattro cani, tre pecore e un pony. Si sono salvati perché sono saliti sugli altri animali. E’ stato raccapricciante. Ora stanno bene, li abbiamo fatti curare e ora sono stati affidati a noi".

Chiusi nelle loro stalle, non hanno avuto scampo, e hanno trovato la morte, spiegano ancora dalla Lav che inseguito all’alluvione, ho salvato 50 animali. E proprio durante uno di questi interventi in un allevamento sono stati sottratti alla morte gli otto animali.

"Le pecore, gli agnelli e le capre presenti non hanno avuto scampo poiché l’allevatore non solo non si è preoccupato di mettere in salvo gli animali, ma li ha lasciati chiusi dentro le stalle, senza lasciargli una via di fuga", ha aggiunto Rezzaghi.

I superstiti erano in condizioni molto critiche e senza l’intervento di Lav sarebbero morti. Una volta rimessi è stata trovata loro una nuova casa sicura.

"È stato richiesto e ottenuto il loro sequestro amministrativo e gli animali ci sono stati affidati. Non era accettabile che quei poveri animali tornassero in quel luogo", ha concluso Rezzaghi.

La Lav ha presentato due esposti: uno alla polizia municipale e l’altro all’Asl. "E’ stato chiesto l’intervento delle autorità e l’ufficio legale di Lav sta lavorando affinché vengano accertate le responsabilità dell’allevatore. E’ stata una strage annunciata", concludono dall’associazione.

L.N.