
Alle case popolari servono lavori. Ora finalmente partono i cantieri
Case popolari vuote perché da ristrutturare. In una provincia in cui l’emergenza abitativa si fa sempre più un problema stringente ecco che qualsiasi appartamento lasciato vuoto rappresenta un problema. Il Comune di Montemurlo ha ottenuto 25 mila euro per la ristrutturazione di due alloggi in via Alessandria e via Bicchieraia, attualmente vuoti, che saranno destinati a famiglie in emergenza abitativa.
L’amministrazione comunale con la Società della Salute Area pratese ha partecipato ad un bando della Regione con finalità sociali e sociosanitarie ed ha ottenuto le importanti risorse che saranno utilizzate per la sistemazione degli appartamenti e la loro successiva assegnazione. Il Comune cofinanzierà il bando con mila euro di risorse proprie.
"Anche a Montemurlo il problema alloggiativo è molto sentito, soprattutto a seguito della crisi pandemica e la crescita dell’inflazione degli ultimi anni – spiega l’assessore al sociale Alberto Fanti –. L’amministrazione comunale per sostenere i nuclei più fragili nei mesi scorsi ha stanziato 40mila euro di risorse a integrazione dei canoni di locazione. In momenti di crisi come quelli che stiamo vivendo il mantenimento del diritto alla casa è fondamentale per mantenere la coesione sociale".
Il taglio del fondo per gli affitti, deciso dal governo, ha rappresentato un duro colpo per le oltre 100 famiglie montemurlesi a basso reddito che beneficiavano dei contributi a integrazione del canone di locazione. Il Comune di Montemurlo ha quindi stabilito nei mesi scorsi di stanziare 40mila euro di risorse proprie per continuare ad erogare i fondi ad integrazione del pagamento del l’affitto per l’anno 2023. Nel 2022 in tutta la provincia, sono stati eseguiti 299 sfratti e chiesta l’esecuzione per altri 883. Sono i dati allarmanti diffusi dal ministero dell’Interno sulla base dei quali il Sunia - la principale organizzazione degli inquilini privati e degli assegnatari di edilizia pubblica - ha lanciato l’ennesimo allarme.
Ancora più impressionanti le percentuali di incremento del disagio rispetto al 2021: le richieste di esecuzione presentate agli ufficiali giudiziari sono aumentate del 181% e gli sfratti del 205%. Numeri abnormi che fanno della provincia pratese la seconda in Toscana per sfratti (al primo posto c’è Firenze), e la terza per richieste di esecuzione (prima Firenze, seconda Pisa).