Prato, 14 settembre 2024 – L’istituto alberghiero così come altre scuole professionali, costretto a fare i conti con il paradosso delle risorse. In particolar modo per la scuola di via Reggiana i problemi riguardano l’acquisto dei cibi per i laboratori di cucina, fondamentali per la didattica. Farina, uova, olio, carne tutto quello che serve perché gli studenti possano imparare a preparare pietanze viene acquistato con i soldi del contributo volontario chiesto alle famiglie ad inizio anno. Complice la crisi, quest’anno solo un terzo dei genitori ha pagato. Un problema che potrebbe mettere a rischio lo svolgimento degli stessi laboratori di cucina. Vale lo stesso per l’indirizzo di agraria sempre del Datini che si avvale del contributo per acquistare sementi, terriccio e attrezzature varie. Si tratta di un contributo che si aggira sui 100 euro l’anno, ma che è di vitale importanza per la scuola.
Il paradosso sta nel fatto che di recente grazie ai fondi del Pnrr il Datini ha potuto rinnovare la strumentazione delle cucine con forni e tecnologie hi-tec, attrezzature nuovissime e costosissime che rischiano di restare spente se non verranno trovati i soldi per acquistare cibo. Il problema riguarda le risorse: i finanziamenti che arrivano alla scuola sono tutti vincolati e il budget per il funzionamento destinato al Datini è lo stesso che viene, ad esempio, destinato ad un liceo che certo non ha il problema di dover acquistare olio, farine e carni. La soluzione è solo quella di poter contare sul contributo volontario, in caso contrario non sarà possibile garantire i laboratori di cucina. O meglio, saranno fatte solo lezioni dimostrative senza gli ingredienti necessari perché tutti gli studenti possano cucinare.
“Il nostro valore è quello di far cucinare tutti gli alunni e non fermarsi al professore che mostra come si prepara un piatto - spiega la dirigente del Datini, Francesca Zannoni -. Cercherò di sensibilizzare le famiglie, abbiamo necessità del contributo volontario per far funzionare la scuola al meglio. Purtroppo è tutto standardizzato, ma i laboratori hanno esigenze diverse rispetto ad altri istituti. Le risorse statali e del Pnrr, vengono assegnate su progetti specifici, come ad esempio l’acquisto degli strumenti. Così mi trovo in una situazione paradossale: ho l’attrezzatura, ma non la posso usarla perché non ho la farina per fare le torte”.
La cifra del contributo è ferma da anni: “Mi rendo conto che è uno sforzo in più che chiediamo ai nostri alunni, ma ma l’invito è a cercare di contribuire completamente al versamento per permettere di mantenere gli standard di qualità degli anni precedenti, che hanno sempre permesso una preparazione molto alta dei nostri allievi”.
Silvia Bini