S’intitola "Albedo Opere di Giovanni Nuti. Una meditazione sul bianco", la mostra che sarà inaugurata in Saletta Campolmi, accanto alla Lazzerini, sabato prossimo alle 17. Dopo anni di lavoro paziente e silenzioso, Giovanni Nuti propone un’esposizione della sua opera pittorica più recente. Dal 2019 la sua ricerca figurativa si è avventurata nell’esperienza del bianco. È giunto ad interrogarsi sulla realtà di questo “colore”, partendo dalla creazione di modelli in gesso per la fusione in bronzo. La preparazione in gesso su tavola o su carta, e la successiva abrasione del coagulato rilievo materico, ha stimolato l’artista a proseguire nell’esperienza della dimensione fisica e metafisica del bianco. I dipinti su tavola e su carta sono evanescenze per forma, i colori sono sempre allusi, mai sostanziati: questo tema dell’evanescenza della forma è coerente con l’opera poetica di Giovanni Nuti, dove la "parola" è sempre sul punto di svanire. La mostra resterà aperta fino al 29 settembre, dal mercoledì alla domenica dalle 16 alle 19. Ha il patrocinio del Comune ed è realizzata in collaborazione con la Scuola d’arte Leonardo.
Nuti, classe 1952, medico, vive e lavora a Prato. Musicista e pittore ha realizzato colonne sonore per i film di Franco Colella, JanPierre Durier, il fratello Francesco Nuti, Enrico Oldoini, Maurizio Ponzi e Giovanni Veronesi; commenti musicali per il teatro di Mario Rellini. Come pittore è stato protagonista di mostre personali e collettive. Ha pubblicato due romanzi Anima scalza e Ombre nude, e sillogi di poesia, tra cui Sentieri edita quest’anno. E’ presidente del Comitato per il Premio Prato di Poesia, alla sua VII edizione.