Al Fabbricone. La comicità del Riformatore

Da stasera fino a domenica va in scena la commedia di Bernhard, diretta e interpretata da Capuano.

Al Fabbricone. La comicità del Riformatore

Al Fabbricone. La comicità del Riformatore

"Il riformatore del mondo" debutta stasera in prima nazionale al teatro Fabbricone (fino a domenica 12 maggio feriali ore 20.45, sabato ore 19.30, domenica ore 16.30). Si tratta di una commedia in 5 scene ed un epilogo di Thomas Bernhard, diretta da Leonardo Capuano che ne è anche interprete accanto a Renata Palminiello nella coproduzione del Metastasio e della Compagnia Umberto Orsini srl.

Il testo racconta come, dalle cinque del mattino fino a mezzogiorno, bloccato da una "paralisi" in una poltrona, il Riformatore aspetti assieme alla Donna che vive con lui la straordinaria consegna a domicilio della Laurea Honoris causa conferitagli per l’opera alla quale ha lavorato tutta la vita, il Trattato sul miglioramento del mondo.

Mentre l’ora della cerimonia si avvicina, i due organizzano tutto per l’arrivo degli ospiti e della laurea tanto desiderata, il Riformatore parla, sproloquia, lamentandosi di tutto, dando ordini alla compagna della sua vita, lei ascolta e obbedisce e si prende cura di lui.

"Quando ho letto Il riformatore del mondo – afferma Capuano – ho visto me stesso nella comica follia del comportamento del riformatore e nella relazione con la figura femminile che lo accompagna e che garantisce la sua esistenza; ho riconosciuto nel Riformatore la qualità del linguaggio del mio pensiero e il turbamento perenne che lo genera".

La messa in scena di Capuano, quindi, sarà realistica e concreta e niente di grottesco. "L’importanza della relazione tra il Riformatore e la donna e la funzione che hanno l’uno per l’altra saranno punti chiave della mia regia, tutto ruoterà attorno al modo che hanno di accudirsi, di sostenersi, di amarsi e di odiarsi – dice Capuano – perché, attraverso la loro relazione, le riflessioni che accompagnano l’agire diventano concrete, diventano filosofia casalinga". Un’opera che secondo Capuano fa emergere "quella che io chiamo la comicità bernhardiana. Nei suoi testi Thomas Bernhard ci ha regalato delle pagine di assoluta filosofica comicità, ha saputo usare la filosofia come arma critica per opporsi all’assurdità dell’esistenza, al potere politico e alla sua incapacità".