REDAZIONE PRATO

Aggressione sessuale fuori dal pub Operai condannati per le violenze

Una ragazza spinta in auto e palpeggiata, un’altra ferita con un pugno. E l’amico che voleva difenderle minacciato e fatto bersaglio di offese discriminatorie. A tre anni dai fatti arriva la pronuncia dei giudici

Due pesanti condanne per violenza sessuale di gruppo. Sono quelle inflitte ieri dal collegio dei giudici di Prato, presieduto da Silvio De Luca a Daniele Noto, 45 anni, e Mario Pompei, 47 anni, per il violento episodio avvenuto la notte del 6 marzo 2018 nel parcheggio vicino al pub "Ben Nevis" di viale della Repubblica. Vittime tre giovani (due ragazze e un ragazzo all’epoca ventitreenni), che furono aggrediti sessualmente e picchiati. Noto, difeso da Katia Giachino Dottore, è stato condannato a sei anni e due mesi per violenza di gruppo e lesioni, Pompei (difeso da Melissa Stefanacci) a sei anni per il primo reato. Un terzo indagato, Francesco Santini, è uscito di scena all’udienza preliminare patteggiando una pena a un anno e 11 mesi dopo aver risarcito le vittime. Il tribunale ha accolto l’impianto accusatorio del pm Laura Canovai riconoscendo la gravità dell’episodio – la violenza di gruppo – aggravato dalla minorata difesa dei ragazzi che, quella sera, avevano bevuto qualche birra di troppo. I tre ventenni si sono costituiti parte civile, assistiti da Fabio Generini e Francesco Stefani di Firenze e Giovanni Renna di Prato, hanno ottenuto il riconoscimento del danno. Il fatto risale al marzo 2018 quando i tre amici si recarono al Ben Nevis per una bevuta. Doveva essere una serata come tante altre, ma si rivelò un incubo. Tutto cominciò dentro il pub quando una delle ragazze fu presa di mira dal gruppo di operai che le rivolse apprezzamenti pesanti e avances spinte. Il peggio, però, doveva ancora arrivare. Secondo quanto ricostruito durante il processo, i ragazzi e gli operai uscirono quasi contemporaneamente dal locale e si ritrovarono nel parcheggio. Qui gli operai si avventarono contro la giovane a cui avevano rivolto le attenzioni, la spinsero dentro la loro auto e la toccarono nelle parti intime. L’amica tentò di difenderla, ma fu allontanata sanguinante dopo aver ricevuto un pugno sul naso. La vittima riuscì a divincolarsi e uscire dall’auto ma venne buttata sul cofano e palpeggiata ancora. Uno degli aggressori si abbassò perfino i pantaloni finché la ragazza cadde a terra quasi svenuta. In sua difesa intervenne l’amico su cui si rivolsero le violenze dei quarantenni: uno si sfilò la cintura dai pantaloni e gliela legò al collo cominciando ad offenderlo ("Frocio di m., ti ammazzo", per questa frase il ragazzo ha ricevuto una provvisionale per offese discriminatorie di genere). Sul posto intervenne la polizia ma i giovani non raccontarono l’accaduto e l’intervento venne liquidato come una banale lite fra ragazzi. Il fatto in seguito ebbe piuttosto risalto in quanto il padre di una delle ragazze fece sapere di volersi fare giustizia da solo. Le indagini portarono all’arresto dei quarantenni e ieri alla pesante condanna.

Laura Natoli