Addio ai campi nomadi Prime uscite da Iolo Possibile contributo fino a tremila euro

Il "bonus", contestato dal centrodestra, finora non è mai stato utilizzato. Anche Poggio e Montemurlo pronti a chiudere tutto, ma servirà tempo.

In provincia di Prato progressivamente chiuderanno tutti i campi nomadi presenti sul territorio. Si tratta di sei aree di sosta: quattro a Prato città (Iolo, via Pollative, viale Marconi e San Giorgio a Colonica), una al Poggetto e l’altra a Montemurlo. In totale si parla di circa 320 persone che attraverso un progetto portato avanti attraverso la Società della Salute dovranno trovare collocazione in appartamento. Il primo Comune a muoversi in questa direzione è stato quello di Prato, che entro il 31 dicembre provvederà alla chiusura del campo nomadi di viale Manzoni. Nello specifico si parla di otto nuclei familiari: due hanno già deciso di abbandonare l’area di sosta acquistando un appartamento, quattro famiglie sono in trattativa per l’uscita dal campo e due invece al momento non ne vogliono sapere di spostarsi. Il Comune, con un progetto fortemente contestato dall’opposizione di centrodestra approvato il 19 febbraio 2022, ha messo sul piatto anche un contributo una tantum fino a 3.000 euro come modalità di accompagnamento per l’uscita dall’area di sosta. Contributo che, come spiegato dalla stessa amministrazione comunale, "non è stato erogato alle due famiglie che sono già andate via da Iolo" ma che potrebbe invece essere stanziato per le restanti sei, perché nuclei con Isee molto più basso. Come detto l’obiettivo è di arrivare a un accordo definitivo entro fine anno, anche perché l’area va liberata per lasciare spazio al cantiere della terza corsia dell’autostrada A11, che attende solo il via libera ministeriale per potere partire.

"Chi è andato già via ha fatto un percorso personale, trovando una soluzione abitativa senza l’aiuto del Comune – spiega il vicesindaco Simone Faggi –. Adesso bisogna continuare col dialogo col resto degli abitanti del campo. Ci sono 5-6 persone che non vogliono uscire, ma alla fine verrà trovato un accordo". Chiuso il capitolo Iolo, il Comune di Prato aprirà quello di via Pollative. Ma proverà a farlo con un progetto nuovo, nato dall’accordo su scala provinciale assieme anche a Montemurlo e Poggio a Caiano, con la regia della Società della Salute. Al momento gli altri due comuni hanno mostrato forti perplessità sul contributo d’uscita dai campi, segno che servirà una co-progettazione approfondita e con tempi non brevissimi.

"Ci siamo mossi sulla base del protocollo d’intesa regionale per il superamento dei campi di sosta – spiega il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai –. A Montemurlo abbiamo un campo sinti con persone abbastanza integrate nel tessuto sociale. L’obiettivo è quello di assottigliare sempre di più le presenze di famiglie nell’area. Non a caso concediamo con sempre più difficoltà nuovi ingressi di famiglie che nulla hanno a che fare con chi staziona a Montemurlo da anni. La struttura in assoluto è in buone condizioni, dopo la riqualificazione di qualche anno fa. In totale ci vivono circa 40 persone, molte delle quali le abbiamo già invitate a partecipare ai bandi per le case popolari o a valutare percorsi di autonomia abitativa. Poi ci sono quelli che non ne vogliono sapere di andare via dal campo, sui quali ci sarà da lavorare con pazienza. Il percorso, quindi, non avrà tempi brevi". Prato ha invece esigenze differenti. La giunta Biffoni, infatti, vorrebbe arrivare a chiudere il campo di via Pollative entro il 2024. Nel 2025, alla nuova giunta che succederà a quella Biffoni, toccherà invece lo smantellamento del campo di San Giorgio, mentre l’ultimo a chiudere sarà quello di viale Marconi.