REDAZIONE PRATO

"Accorpando i tribunali non si risolvono i problemi"

Malucchi (Cgil) e Bugetti (consigliera regionale Pd) mettono le mani avanti dopo la proposta di legge sulla riorganizzazione degli uffici

"Le proposte di accorpamento degli uffici giudiziari possono essere avanzate soltanto da chi non conosce le situazioni". Sandro Malucchi, segretario della Fp Cgil, risponde così alle voci che qualche giorno fa si sono rincorse dopo una riunione della commissione Giustizia nella quale veniva discussa la riorganizzazione della geografia degli uffici giudiziari. Una proposta di legge che ancora non ha trovato nessun accordo ma che fa tremare il tribunale pratese già alle prese con i tanti problemi di carenza di personale.

"Immaginare di accorpare gli uffici di Prato a quelli di Pistoia o a quelli di Firenze non significherebbe soltanto sottrarre alla seconda città toscana il proprio palazzo di giustizia ma implicherebbe rallentare se non ingolfare Pistoia e Firenze senza alleggerire significativamente il carico pratese o agevolarne l’iter processuale", aggiunge Malucchi che paragona l’amministrazione della giustizia a quella del lavoro. "La scelta, in realtà, non può essere diversa da quella esercitata dal Ministero del Lavoro e dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro – spiega – che hanno programmato le assunzioni di ispettori e di funzionari e le conseguenti assegnazioni per l’ufficio pratese. Entro la fine del 2022 gli ispettori passeranno dagli attuali 13 a 18 e a breve si bandiranno i concorsi per l’assunzione di ispettori tecnici. L’impegno è quello di portarne almeno 9 a Prato e di raddoppiare l’attuale numero di funzionari amministrativi. Programmare le assunzioni negli uffici periferici dello Stato è possibile. Ci aspettiamo analogo atteggiamento da parte del Ministero della Giustizia: una attenta valutazione delle carenze di organico a cui far seguire le relative assegnazioni di personale. Parlare di accorpamenti degli uffici giudiziari è sfuggire il vero problema che sono le carenze di organico togato e amministrativo".

"L’accorpamento degli uffici giudiziari non è la soluzione alle difficoltà del tribunale di Prato legate alla sua endemica carenza di personale", interviene la consigliera regionale Pd Ilaria Bugetti che aggiunge: "Già nel 2018 abbiamo scongiurato l’accorpamento del tribunale fallimentare di Prato con quello di Lucca. Così come allora, sono convinta che ridurre il numero dei tribunali non sia affatto la strada giusta per agevolare e velocizzare l’attività della giustizia in alcuna città italiana, tantomeno in una realtà come quella di Prato".