
Asterio Magheri, presidente e amministratore delegato della Effedue (foto Attalmi)
Prato, 28 marzo 2018 - Visite mediche, libri scolastici, persino l’abbonamento della palestra o le sedute dal fisioterapista. Si chiama welfare aziendale, si traduce in servizi per i dipendenti. A siglare l’accordo - uno dei primi esempi nel distretto tessile - è stata l’azienda Effedue, piccola realtà manifatturiera con sede a Viaccia. "Non vedo perché se l’azienda va bene e ha utili non possano beneficiarne anche i dipendenti", dice con semplicità Asterio Magheri, presidente e amministratore delegato di Effedue. La filosofia è quella di dividere con i lavoratori gli utili della ditta. In busta paga, però, è stato scelto di non mettere soldi, ma servizi. Anche per fare in modo che i bonus arrivino tutti nelle tasche dei lavoratori.
"Faccio un esempio: cento euro in servizi sono tali, cento euro in busta paga invece vengono tassati e alla fine ai dipedenti arrivano meno soldi, è anche per questo motivo che abbiamo scelto il welfare aziendale", sottolinea l’amministratore delegato.
Il meccanismo è semplice: l’accordo ha validità tre anni e durante questo periodo dovranno essere raggiunti gli obiettivi prefissati. Se verranno centrati allora i dipendenti avranno diritto a un bonus da spendere in sevizi. Gli obiettivi da raggiungere ogni anno sono tre: con il primo verranno riconosciuti 200 euro, con il secondo 400 e 800 al raggiungimento del massimo livello. L’accordo prende in considerazione il 2018 mentre la prima tranche dei soldi arriverà nella tasche dei lavorarori nel 2019. "Abbiamo inziato a negoziare con i sindacati nel 2017, volevamo che anche i nostri dipendenti fossero partecipi dei risultati dell’azienda", aggiunge il titolare. Effeduel è nata a dicembre del 2004 a seguito della fusione di tre aziende, è specializzata nella produzione di macchine per il finissaggio tessile, nella lavorazione della lamiera e nella produzione di carpenteria metallica in ferro e inox. Conta 40 dipendenti e fattura sei milioni di euro, in gran parte per il mercato interno.
La firma dell’accordo è avvenuta ieri ma il percorso per arrivare al risultato è stato lungo. L’accordo è fortemente innovativo: viene istituito un premio di risultato correlato alla produttività oraria, alla redditività e all’efficienza ed erogabile anche come beni, prestazioni e servizi welfare appunto. Questa possibilità è prevista dalle norme vigenti e dal contratto collettivo nazionale della metalmeccanica, sottoscritto a fine 2016 da Federmeccanica e Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil i cui contenuti innovativi contribuiscono a diffondere la cultura del rinnovamento istituendo, tra l’altro, il welfare contrattuale.
"Abbiamo seguito con attenzione gli interventi sulle normative che hanno visto in prima linea proprio la nostra associazione, Confindustria Toscana Nord. Quando abbiamo constatato che i tempi erano maturi ci siamo voluti cimentare in questa avventura. Siamo certi che sarà un’esperienza interessante per tutti noi", conclude Magheri.