A lezione di gentilezza "Così si può vivere meglio"

Il progetto della maestra Assunta Rita Belfiore alla primaria "Dalla Chiesa". Dal semplice grazie all’interazione con gli adulti: i bimbi imparano col sorriso

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Educare alla gentilezza sin dalla scuola elementare. Assunta Rita Belfiore è una maestra della scuola primaria "Dalla Chiesa" di Mezzana (istituto comprensivo "Iva Pacetti") e una delle 28 insegnanti toscane che hanno aderito alla Rete dei Costruttori di Gentilezza, movimento che racchiude anche pediatri, imprenditori, allenatori e assessori. Le basi della gentilezza sono dire "grazie", "per favore", "ciao", alzarsi in piedi e salutare quando qualcuno entra in classe. Poi si va oltre, alle modalità di dialogo fra studenti e con gli adulti. "Se ogni individuo – spiega Assunta Rita Belfiore – agisse con gentilezza, le comunità sarebbero più accoglienti e le persone più felici. Durante l’anno scolastico le maestre propongono azioni, anche innovative, sulla gentilezza ed i valori che rappresenta, poi ci sono attività rivolte a cittadini e associazioni. Per l’ammissione alla rete bisogna dimostrare di praticare la gentilezza e realizzare concretamente dei progetti".

Quest’anno le insegnanti con i loro alunni hanno composto un grande puzzle sulle varie attività in grado di riportare alla gentilezza, somministrando ogni giorno "pillole" di buone e abitudini con domande come "Posso aiutarti?", "Come stai?" o il saluto della "buona giornata".

"Queste reti della gentilezza con le quali è possibile interagire attraverso internet – spiega Belfiore – permettono ai costruttori di condividere idee ed opinioni sui giochi e sulle pratiche. I miei alunni hanno scritto una poesia sulle parole gentili di uso abituale ma, sicuramente, imparare a dire grazie è stata la prima conquista". Assunta corregge i compiti con la penna verde e in classe utilizza, come le altre scuole, gli "smile" (le faccine, ndr) per i livelli raggiunti: verde, giallo, rosso e... arcobaleno per l’incoraggiamento. Al "puzzle della gentilezza" hanno collaborato le insegnanti Maida Boddi e Marcella Copozzo della seconda C, Francesca Denti, Franca Mastropietro e Claudia Pierucci della seconda B ed Assunta Rita Belfiore e Anna Favorito della seconda A.

La domanda più frequente che la maestra si sente rivolgere è: quando un alunno sbaglia, come lo corregge? Con la gentilezza? "Credo nell’elogio dell’errore – conclude Assunta – quindi non faccio mai pesare ai miei alunni il fatto d’aver sbagliato anzi, insieme proviamo a guardare il lato positivo". Il prossimo obiettivo è installare in giardino la panchina viola, simbolo della gentilezza.

M. Serena Quercioli