Volterra, è boom turistico "Ma manca il personale per far funzionare locali e strutture ricettive"

Il punto con Jonni Guarguaglini di Confesercenti Valdicecina: "Ci sono attività che hanno dovuto ridurre gli orari di apertura. Camerieri introvabili".

Volterra, è boom turistico  "Ma manca il personale  per far funzionare  locali e strutture ricettive"

Volterra, è boom turistico "Ma manca il personale per far funzionare locali e strutture ricettive"

Uno degli effetti nefasti del Covid si è tradotto, in ambito turistico, nella fuga di molti addetti (camerieri, cuochi, personale delle pulizie o della reception) verso altri lidi professionali. Le città turistiche riscoprono la loro quintessenza, quella capacità attrattiva di intercettare visitatori italiani e stranieri ma, al contempo, in un perimetro da tutto esaurito per i ponti festivi, già soffrono perché la manovalanza latita. Ebbene: la questione prende a incancrenirsi dopo le montagne russe di aperture, chiusure e limitazioni scandite dalla tempesta epidemiologica. Ed è qui che va ricercata la radice di un problema che sta stringendo in una morsa anche Volterra: è un Sos che si snoda nella ricerca di professionisti nel settore commerciale e della ricezione. In sostanza, quel che sta accadendo è un vero e proprio crepuscolo su fronte delle professionalità addette alle stagioni turistiche. Ne parla Jonni Guarguaglini, alla testa di Confesercenti Volterra-Alta Valdicecina.

Presidente, la faccenda della mancanza di lavoratori stagionali prende una piega cronica, nonostante il fenomeno di un allontanamento di figure professionali dalle galassie del lavoro turistiche sia piuttosto recente...

"E’ un problema nazionale che si riverbera in ogni città turistica e che non sta risparmiando Volterra. Faccio un primo esempio: nella mia attività mancano almeno tre figure a completare lo staff. Parlo di un commerciale, un barman, un cameriere, così come non si trovano addetti alle reception. Ci sono attività che hanno dovuto ridurre l’orario di apertura per la mancanza di personale".

Come detto, il guaio è recente ma rischia di avere l’effetto di un detonatore. Dove si annidano le maggiori insidie che hanno scatenato la carenza di personale?

"E’ l’effetto della pandemia, non c’è dubbio. Il Covid è stata la molla che ha fatto scattare, in molti addetti ai lavori, la voglia di cimentarsi in altri campi seppur afferenti. I cuochi, per dire, hanno preferito andare a lavorare in altri settori che afferiscono alle filiere alimentari. E ci sono poi ulteriori elementi da mettere in chiaro".

Quali?

"Se da un lato stiamo assistendo a un segnale preciso, una carenza cronica nel reperire personale, dall’altra parte il tessuto ricettivo ha una maggiore consapevolezza sui requisiti professionali richiesti, anche in virtù del fatto che la domanda sta aumentando. Inoltre Volterra ha problemi logistici, e in più non si trovano facilmente alloggi per il personale stagionale. Due fattori, gli ultimi, che indubbiamente scoraggiano".

La scorsa estate molte attività si rivolsero al carcere per reperire lavoratori stagionali, in forza del fatto che tanti detenuti hanno il diploma di scuola alberghiera.

"Esatto. Adesso, con la prospettiva di una stagione che ha già ripreso a gonfie vele, rischiamo che il turismo, la grande forza economica della città, si schianti in un cono d’ombra per la mancanza di addetti ai lavori".

Ilenia Pistolesi