CARLO BARONI
Cronaca

Villa da demolire, il bivio: "La sospensiva resta". Tutto si deciderà a giugno

Nell’ultima udienza il Consiglio di Stato ha respinto l’appello della controparte Paola Cerretini davanti all’ordinanza dei giudici tira un sospiro di sollievo

Villa da demolire, a giugno la decisione

Villa da demolire, a giugno la decisione

Ponsacco, 9 febbraio 2024 – Lapidaria l’ordinanza del Consiglio di Stato: "non ricorrono apprezzabili ragioni per riformare la decisione cautelare appellata", perché la trattazione della causa nel merito è di prossima la celebrazione davanti al giudice di primo grado.

Niente accelerazione, dunque, dell’iter finalizzato alla demolizione per la villa dei Cerretini. L’udienza è comunque vicina e non ci sono elementi importanti, quindi, per i giudici di secondo grado per non attenderla. E’ stato infatti respinto il ricorso della controparte per l’annullamento della sospensiva disposta lo scorso dicembre dal Tar della Toscana rinviando al 26 giugno per l’udienza di merito circa il diniego di sanatoria da parte del Comune ai Cerretini. Provvedimento di sospensiva, però, impugnato dalla controparte che ha riportato – stavolta senza successo – il caso in aula.

Un colpo di scena che aveva gettato nuovamente nell’amarezza Paola Cerretini che, al nostro giornale, aveva detto: "Sono abbattuta e demoralizzata pensavo, ormai, di stare tranquilla fino al prossimo giugno". Intatta la determinazione della proprietaria della casa che vive da mesi e mesi con la spada di Damocle che arrivino le ruspe per la demolizione: "La mia posizione resta la stessa dall’inizio di questa vicenda: io da qui non mi muovo e se arriveranno le ruspe, mi troveranno dentro la mia casa, perché qui c’è tutta la mia vita, i miei risparmi, le mie cose". Ora Paola Cerretini tira nuovamente un sospiro di sollievo: "L’udienza si è conclusa nostro favore, l’appello è stato respinto, ora guardiamo a giugno e a quella che sarà una valutazione nel merito". La demolizione, lo ricordiamo, è stata disposta dal Consiglio di Stato nei mesi scorsi motivando: "Il Comune non può fare altro che eseguire quanto ordinato dal Consiglio di Stato in sede di ottemperanza della sentenza di merito adottando l’ingiunzione di demolizione, che trova la propria ragion d’essere nel definitivo accertamento giudiziale della preesistenza dell’area boschiva vincolata, nel definitivo annullamento del titolo edilizio legittimante e, per conseguenza, nella insuperabile natura abusiva dell’edificio realizzato".

Questo il giudicato per il quale il Comune di Ponsacco nei mesi scorsi ha avviato poi l’iter previsto, con tanto di ordinanza di sgombero, e che ha spinto anche la controparte ad impugnare la sospensiva concessa dal Tar. Il nodo è tutto qui. Appunto, in quel giudicato. "Ma i Cerretini hanno edificato in una fascia di rispetto spostandovi volumi da un’altra fascia di rispetto, e questo è previsto", spiegò a dicembre l’avvocato Giuseppe Toscano che assiste con determinazione i Cerretini nelle complicata vicenda che tornerà in aula, appunto, a giugno.