"Sbagliato indebolire la corsa della Valdera"

Lega San Miniato si schiera con Macelloni e attacca Giani. Ferraro: "Prima di lanciare la nostra città deve risolvere tanti nodi"

Roberto Ferraro (Lega) e Manola Guazzini (CambiaMenti)

Roberto Ferraro (Lega) e Manola Guazzini (CambiaMenti)

San Miniato (Pisa), 20 gigno 2022 - ​ «Ha ragione Renzo Macelloni, non ha senso lanciare San Miniato allo sbaraglio e indebolire la Valdera in corsa per il 2025, questa mossa è assolutamente illogica". La Lega San Miniato entra nel dibattito sulla potenziale candidatura di San Miniato come capitale della cultura nel 2026. E’ stato il presidente della Regione Eugenio Giani, in occasione della presentazione di un libro sui personaggi che hanno fatto la storia della città, a dire che "San Miniato ha tutte le carte in regola" per ambire a quest’obiettivo, lanciando di fatto l’idea e accendendo gli entusiasmi. Che non sono piaciuti a Macelloni, sindaco di Peccioli, non perché San Miniato non abbia titoli, ma perché il territorio della Valdera è già in corsa per il 2025 e su quel traguardo dovrebbero essere concentrati gli sforzi. Alla luce anche del fatto che il 2026 sarà in mano ad un nuovo governo e ad un nuovo ministro, e quella "gara" è tutta da scrivere.

Ma il dibattito si è acceso anche sotto la Rocca con il duro intervento di Manola Guazzini che ha parlato di un’ambizione quella di San Miniato che deve misurarsi "con le risorse, con i progetti e con le idee", che secondo la lista CambiaMenti "ancora non ci sono e si rischia di puntare alle nozze con i fichi secchi". Parole che condivide anche la Lega.

"Sottoscrivo le parole di Guazzini una ad una – dice Roberto Ferraro -. Qui si sta navigando a vista. Si sogna ad occhi aperti e si annunciano progetti che non hanno le gambe: come quando si parla di terza corsia della Fi-Pi-Li tanto per calmare la rabbia dei cittadini, o quando si disegna il futuro di bacino remiero di Roffia come le Maldive di San Miniato". "La nostra città ha certo le carte in regola per ambire al titolo di capitale italiana della cultura – aggiunge Ferraro –. Qui c’è grande storia, arte, palazzi bellissimi, e tanto altro che non sto ad elencare. Ma è anche una città lasciata a se stessa, che manca di quella programmazione politica e di quegli interventi che sono necessari per mettere San Miniato nella condizioni di gareggiare quando la gara ci sarà. Ora è giusto che la Regione sostenga un territorio importante come la Valdera che ha iniziato il cammino lasciando stare per ora chi è solo alle belle parole...".

C. B.