Amici e amiche dello Scioa. I ragazzi di una cinquantina di anni fa, quando piazza Bonaparte era per loro punto di riferimento, il centro dei loro pomeriggi e delle loro sere d’estate. In una San Miniato ancora in bianco e nero, dove la vita aveva ritmi e modalità diverse da quelli di oggi. E quella piazza – una delle più belle della città – era il loro salotto sotto le stelle, terreno di giochi e di chiacchiere, dei momenti insieme una volta che era finito il "Maggio" nell’oratorio di San Rocco. Allora, lo ricordiamo, c’era anche "Casa nostra", quel palazzotto che la parrocchia di Santa Stefano aveva trasformati in circolino, oratorio, cinema domenicale per i bambini.
Si sono ritrovati per ricordare tutto questo e molto altro, una trentina di quei ragazzi che la vita ha portato a vivere in altre località del territorio, anche fuori dal Comune di San Miniato. E si sono fotografati alla statua di Leopoldo II, che per alcune generazioni è stata la panchina della Scioa.
Alcuni, non hanno potuto esserci, altri non erano presenti perché – purtroppo – non ci sono più. Ma sono apparsi nei ricordi cari e struggenti di chi c’era. Una serata tanto indimenticabile quando desiderata, quella nel cuore dello Scioa durante la quale sono emersi ricordi ed aneddoti indelebili di quelle lontane giornate lunghissime, tutti insieme, in bici o con i giochi che allora caratterizzavano la prima giovinezza e poi gli scalpitanti vent’anni. Un ringraziamento speciale di tutto il gruppo va a Graziella e Fabio, che hanno messo a disposizione spazio e bollicine per un brindisi all’amicizia. E alla memoria di un capitolo indubbiamente bello della vita. La gioventù.
C. B.