"Mia figlia muore di fame, aiutatemi". Si mobilitano tutti, ma è una truffa

La gara di solidarietà fra associazioni e farmacie si trasforma in beffa

Carabinieri

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Ponsacco (Pisa), 7 gennaio 2017 - Una corsa disperata contro il tempo per salvare un angelo di appena quattro mesi che rischia di morire di fame. Un’atrocità assurda negli anni Duemila e ancora più inconcepibile sotto le feste, quando tutti si sentono più buoni e felici di aiutare il prossimo. "Mia figlia non mangia da stamattina – spiega il papà trentenne ben vestito ed educato che alle 20 di giovedì raggiunge telefonicamente uno dei responsabili della Caritas di Ponsacco dopo essersi rivolto alla redazione de La Nazione – . Abbiamo soltanto della camomilla zuccherata da poterle dare. L’unica cosa che può tenerla in vita perché per lei il latte è veleno e noi non abbiamo soldi per comprarle la polvere speciale adatta alle sue rare intolleranze. Sono disperato. Nessuno vuole aiutarmi. Anche i servizi sociali e il Comune di Pontedera sono andati in vacanza. Non avrò il buono per la consegna gratuita prima di lunedì...". Si strofina gli occhi rossi alla manica e racconta la storia di una coppia rimasta senza lavoro che si trova a crescere una neonata, "con gli ultimi soldi ricavati dalla vendita dell’auto", affetta da una gravissima forma congenita di allergia alimentare "fatale".

Un’intolleranza che costringe i due giovani genitori, "licenziati in tronco dal ristorante in cui si sono conosciuti e innamorati", a spendere svariate centinaia di euro in farmacia per reperire l’introvabile latte artificiale. Il volontario della Caritas non ci pensano due volte. Parla col ragazzo e decide, per provarne l’attendibilità, di accompagnarlo personalmente in farmacia. Quel latte è effettivamente costoso e introvabile.

Ponsacco, Pontedera, Santa Maria a Monte nessuna farmacia ha quel prodotto a disposizione. Il giovane papà scoppia in lacrime e commuove anche il personale in camice bianco dietro al bancone che si attiva, una telefonata dopo l’altra, per cercare di rintracciare la preziosa polvere ‘salvavita’. Alle 22 la buona notizia: è a Pisa l’unica farmacia rifornita in questo periodo particolare dovuto alle festività e alla specificità del prodotto che vale oro. La catena di solidarietà si chiude con la consegna, direttamente nelle mani del papà disperato, dei soldi per il latte e per il biglietto ferroviario.

Una bella storia di Befana non fosse che le ricerche, effettuate il giorno successivo all’episodio che ha riempito di gioia il cuore dei volontari, rivelano la vera identità dell’uomo: un truffatore seriale che sta attraversando l’intera Toscana con la sua storia strappalacrime, approfittando della bontà di associazioni, gente comune e farmacisti. Nessuna bambina da sfamare quindi, nessuna coppia giovane cui tendere la mano (e il denaro). Soltanto un attore mancato che ha già mietuto vittime a Viareggio e a Pisa, collezionando denunce da ogni dove.