
VALDERA CUOIO
di Carlo Baroni
Trent’anni fa, l’8 agosto 1991, sbarcava la nave Vlora a Bari e iniziava l’immigrazione albanese. L’inizio non fu facile, migliaia di persone raggiunsero l’Italia in cerca di nuove speranze, lasciando il loro Paese in grave crisi dopo la fine della Guerra fredda. Fu un evento di portata storica che ha cambiato la storia dell’emigrazione, ma ha anche simboleggiato la fine di un’epoca e l’inizio di un nuovo capitolo per entrambi i paesi e popoli. Un nuovo cammino, non semplice. Oggi la popolazione albanese – che nel tempo si è inserita per lo più nell’edilizia e nella conceria – è una presenza numericamente importante anche sul nostro territorio, in molti Comuni è al primo posto. Partendo dall’anniversario di quello sbarco siamo andati a guardare le statistiche dei vari Comuni per avere un quadro statistico.
La più grande comunità albanese è a Santa croce, nel Comprensorio del Cuoio, dove dagli ultimi dati disponibili i cittadini albanesi sono 1092, praticamente il doppio di Comuni ben più grandi come San Miniato e Pontedera. A Santa Croce gli albanesi battono anche i senegalesi – che sono 1020 – e sono la presenza storica, legata per lo più all’industria della filiera della pelle. Dei sindaci della zona, a dedicare un ricordo ai fatti del 1991 per sottolineare anche quello che hanno significato per il territorio oggi, è il sindaco di San Miniato Simone Giglioli: "Oggi, degli oltre duemila sanminiatesi di origine straniera, un quarto abbondante sono albanesi, la più grande comunità straniera presente a San Miniato – spiega il primo cittadino – . Una comunità che ha trovato nelle nostre terre lavoro, solidarietà e diritti (molti sono diventati cittadini italiani). Una comunità che oggi contribuisce alla crescita e allo sviluppo del nostro Comune. Un abbraccio a tutti i nostri concittadini e concittadine venuti dall’altra sponda dell’Adriatico".
Vediamo la mappa sul territorio, da San Miniato (sono 561), appunto, fino a Volterra: Castelfranco (497), Montopoli (292), Santa Maria a Monte (301), Palaia (79), Capannoli (109), Lajatico (2), Peccioli (52), Terricciola (43), Chianni (6), Fauglia (45), Bientina (99), Calcinaia (135), Ponsacco (348), Pontedera (697), Volterra (79), Crespina Lorenzana (76), Lari Casciana Terme (234). Per un totale di oltre 4mila unità. Segnatamente 4747. Più o meno la popolazione residente in tutto il Comune di Peccioli. Gran parte di questi numeri furono la conseguenza di quel giorno di trent’anni edi quelli successivi. Per l’Italia, e per la nostra zona, fu la prima occhiata su quello che sarebbe stato il futuro quin e nel Paese. Con i tanti problemi di gestione dei flussi e di integrazione, ma anche con vantaggi.