Teatro in carcere, il progetto "Dialogherà con la Fortezza"

Presentata l’opera architettonica che sorgerà nel carcere di Volterra "Uno spazio modificabile, trasparente, che potrà avere due platee o un palco"

di Ilenia Pisolesi

Potenza dell’Utopia, quella spinta coraggiosa a scrutare orizzonti dove il confine è una linea tracciata in maniera indelebile. Oltre dieci anni a cercare di rendere palpabile un sogno, oltre dieci anni di un cammino lastricato da insidie, slittamenti, labirintici iter burocratici che hanno strozzato e bloccato il progetto di un teatro stabile in carcere. Ora, la Compagnia della Fortezza e il carcere avranno il loro teatro, un approdo e un punto di arrivo: sarà realizzato nella parte del cortile dell’ora d’aria all’ombra delle antiche mura e della Torre del Maschio con un finanziamento del Dap da 1.2 milioni di euro, mentre le sbarre che si innalzano nel cuore del carcere, quel perimetro di passeggio, saranno completamente abbattute. Il progetto è stato presentato ieri dalle autorità locali e regionali, dal regista Armando Punzo, dalla direttrice del carcere Maria Grazia Giampiccolo e dall’architetto Mario Cucinella, che curerà la realizzazione della struttura e che ne ha svelato i primi dettagli.

"E’ un progetto da costruire insieme, con Punzo, con i detenuti, con il carcere – ha detto l’archistar Cucinella – al momento abbiamo poco più che un ‘idea. Non dobbiamo aver paura del passato, dobbiamo dialogarci e avviare un confronto. La sala sarà costruita in dialogo con questo luogo di straordinaria bellezza architettonica. Aprire il cortile, togliere le sbarre: lavoreremo nella prospettiva di uno spazio modificabile con una caratteristica, ossia uno spazio in parte trasparente, costruito come una navata, che potrà avere due platee o un palco in fondo. L’architettura riprenderà il ritmo della Fortezza Medicea in un rapporto dialettico con l’ambiente".

Un teatro che si fa cattedrale, riconoscimento al grande valore del lavoro impresso da Punzo, che recentemente ha ottenuto il Leone d’Oro alla Carriera, nei 35 anni di miracoli della sua Compagnia: una rivoluzione che ha geneticamente modificato i linguaggi teatrali e la stessa natura della struttura penitenziaria.

La direttrice Giampiccolo parla di un teatro che sarà capace di "armonizzarsi alla bellezza della struttura", mentre il sindaco Giacomo Santi rimarca "l’importanza di un grande impegno che si sta concretizzando dopo anni. Sarà uno spazio aperto alla città, al mondo. La città sarà al servizio di coloro che progetteranno il teatro, dell’architetto Cucinella anche grazie a un bando di partecipazione che coinvolgerà la cittadinanza. La Fortezza è un luogo di storia, e di storie umane. E il teatro è un progetto che parla di coraggio".

"Dopo l’anno di Prima Città Toscana della Cultura – così l’assessore alle culture Dario Danti – il via al teatro stabile rappresenta uno dei migliori risultati che guardano al futuro. E’ il coronamento di un lavoro in cui l’amministrazione comunale ha dato un forte impulso per accelerare i tempi".